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Due vecchi amici e un cinesino.
Data: 08/11/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: RedTales
... guaire, poi smise di fare entrambe le cose. Aurelio, dandomi un ultimo bacio, lasciò la presa e si spostò indietro, come feci pure io. Restammo in ginocchio uno vicino all'altro, in silenzio. Assaporavo ancora le delizie appena provate che un: “Wen, ci sono due cazzi da pulire per bene.” Si appoggiò sui gomiti davanti a lui e, spalancata la bocca, lo fece entrare completamente fino in fondo prima di farlo scorrere del tutto fuori. Ripeté l'operazione alcune volte, iniziando poi dei passaggi di lingua come per raccogliere la più piccola goccia rimasta. A seguire, sempre spostandosi sui gomiti, mi raggiunse e rifece esattamente la stessa cosa, procurandomi tre o quattro contrazioni involontarie del bacino con il suo tutto dentro, tutto fuori. Anche i seguenti passaggi di lingua non furono… indolori. A tutto questo si era aggiunta la mano del vecchio amico che si era messa a palparmi il culo. Ci stava ancora dando dentro che Aurelio lo interruppe: “Wen, un po' di educazione! Il nostro ospite ha le chiappe che colano. Cosa aspetti a fare un capatina anche li?” Si spostò, mettendo la testa sotto il culo e appoggiando le mani sulle cosce mi invitò ad allargarle e mi guidò a piegarmi indietro per abbassarmi. Lo feci, appoggiando il fondoschiena sulla sua faccia. La lingua si esibì anche li, in quel lavoro di ripulitura, anche se era impossibile vederla per la posizione in cui lo stava facendo. Anche questo fu splendido. Sentirlo scorrere senza soluzione di continuità tra ...
... scroto e buchetto mi eccitò a tal punto che… mi ritornò duro. Ma furono quei colpetti, dati con la punta, proprio sul e immediatamente intorno al buco che mi lasciarono stupefatto e piacevolmente entusiasta per il forte piacere che mi davano. La cosa non sfuggì al vecchio compagno di seghe che mi propose di… scaricarmi nuovamente. Questa volta dentro di lui. Si sdraiò a pancia in giù e mi offrì il suo sedere, pregandomi solo di non pesargli tutto sopra. Mi puntellai sui gomiti e ripartii. Non glielo dissi, ma quasi non riuscivo a sentirlo tanto era largo. Mentre mi muovevo Wen si era andato a sdraiare davanti a lui e si era messo a limonare. Mi sentivo bene e anche se non provavo quasi nulla, il pene restava bello duro, consentendomi di continuare a fotterlo con decisione. A lui piaceva. Lo sentivo da come si muoveva e dagli spasmi che si ripetevano. Quando cominciò ad inarcare anche le chiappe verso l'alto ne ebbi la certezza. E continuai, continuai. Dovette smettere di baciare il ragazzo perché gli serviva la bocca libera per respirare più in fretta e per liberarsi di piccoli urli. Tra un lamento e un profondo respiro cominciò a guidarmi: “così! Così! Di più, muoviti di più! Ahh! Ecco! Dio che cazzo! Dai, dai, più veloce! Fallo girare, ti prego, ti prego, ti prego, fallo girare! Siii!” Per me non c'era verso di venire ma lui ce la fece, urlando a squarciagola che era giunto al traguardo, implorandomi subito dopo di fermarmi. Lo feci. Dopo qualche minuto in cui rimase ...