La confessione (una moglie da marciapiede 4)
Data: 09/11/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Spettro82, Fonte: Annunci69
Chiara mi stava leccando la figa come fosse una cagnetta con la sua
ciotola di latte.
Sentivo la sua lingua scorrere tra le mie cosce e
bagnarmi il clitoride che era diventato un piccolo cazzo in erezione.
Toglierla da prigione dimostrando al giudice che era solo una vittima
del giro di prostituzione di lusso non sarebbe stato difficile, ma la
sua reputazione era compromessa per sempre.
Quello stupendo lavoro di lingua mi stava facendo sia da parcella che da colloquio
d'assunzione, mi serviva una nuova segretaria e la mia amica aveva un disperato
bisogno di ricominciare con una nuova vita ed un nuovo lavoro dopo
quello che era accaduto.
La sua deposizione al processo si sarebbe
tenuta a porte chiuse visto la scabrosità dei fatti, le sue parole mi
scorrevano nella mente come un fiume in piena e intanto che la sua
linguetta mi fotteva sensualmente, sentii la mia schiena irrigidirsi le venni in bocca.
Poi alzandomi lentamente dalla poltrona feci salire la splendida
biondina a carponi sulla scrivania, mi sistemai la gonna del tailleur e
la abbassai sulle cosce che erano ormai un pasticcio di salive e umori
vaginali.
"Racconta tutto ciò che accadde quella sera tesoro, e allargati il
buchino che ora e' il mio turno di leccarti"
Mentre Nadia scivolava con le labbra tra le cosce del l'amica, Chiara
incomincio' a raccontare.....
Ero stata accompagnata alla villa del signor Bernaggio da Jacques,
quello che ormai ...
... era diventato il mio padrone.
Fui accompagnata dal personale di servizio, una cameriera molto gentilmente mi fece svestire
e mi diede un abitino fiorato di seta, poco sopra al ginocchio.
La donna di origine africana mi disse di non indossare nulla sotto e di rivolgermi
ai signori Bernaggio e ai loro ospiti chiamandoli "signori" come se facessi parte io stessa
del personale di servizio.
Con mia sorpresa all'ora di cena venni invitata a consumare
l'antipasto e il primo con i miei ospiti.
Mi era stato detto detto che il signor Lucio e sua moglie amavano intrattenersi e conoscere un po' le ragazze che avrebbero "usato" nel dopocena, sopratutto per rompere il ghiaccio ed accertarsi che non si trattasse di professioniste ma di studentesse o madri di famiglia che come me avevano ceduto ai capricci del destino.
A tavola eravamo in sette me compresa, oltre ai padroni di casa, c'erano una coppia sui
cinquanta, e due uomini che dovevano essere parenti del signor Lucio.
Erano due ragazzi sui venticinque di bell' aspetto anche essi come il padrone di casa biondi
come il grano e con un viso aristocratico.
Eva la moglie, era una donna davvero bella, una rossa dal seno
prosperoso, di una bellezza un po' volgare se vista nel raffinato
contesto della serata ma indubbiamente una femmina difficile da ignorare.
Mi vennero presentati i commensali, i ragazzi erano i figli
avuti da una moglie precedente, mentre la magrissima mora ed il marito erano ...