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OscenitÀ di una distinta madre di provincia
Data: 10/11/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Spettro82, Fonte: Annunci69
Quando avevo detto a mio figlio che sarei andato a parlare nella sua classe, lui nella sua ingenuità aveva creduto che lo avrei fatto per testimoniare il mio orgoglio di donna e ricercatrice. In realtà a spingermi ad accettare una simile scocciatura c'erano gli irresistibili occhi azzurri e il fascino del suo professore di scienze. A quarant'anni appena divorziata mi ero sentita rinascere, ero ancora bella e appariscente ed essermi liberata del papà di Luca mi aveva messo addosso un euforia e una voglia di vivere a cui non volevo piu' resistere. Arrivai circa una mezz'ora prima dell' iniziò della lezione e mentre Luca andava al bar della scuola a fare colazione con gli amici io mi presentai in classe dove il suo professore mi stava già aspettando. "Buongiorno professor Berni, visto che sono stata di parola?" Mi sorrise, in realtà io è lui ci eravamo già conosciuti all'università, avevamo avuto una relazione breve ma intensissima fatta di solo sesso, senza freni ne pudore, io ero stata la sua amante e lui mi aveva fatto provare sensazioni che non avrei mai più provato con nessun altro uomo. In seguito avevamo preso strade diverse, ma l'impressione che anche lui non potesse dimenticare quel periodo di fuoco l'avevo sempre avuta. A giudicare da come guardava il vestitino un po' troppo corto che indossavo capii che certi bollori non si erano raffreddati. "Daniela, dovrò tenerti dietro la scrivania se no quelle gambe mi confonderanno gli studenti e non ...
... capiranno molto di quello che gli dirai" Sorrisi e maliziosamente mi passai le mani sui fianchi come a voler fare aderire ancora di più la maglina nera dell'abitino al mio corpo. "Questo non lo ho certo messo per farmi guardare dagli studenti......" Mi sentii il suo corpo scivolare dietro le spalle, la porta era chiusa ma il rischio che qualcuno potesse entrare era concreto. Mi appoggiò le labbra sul collo e sentii la sua mano decisa salire tra le cosce. "Cesare, non fermarti, l'idea di tu che mi tocchi qua in classe mentre la lezione sta per iniziare mi fa' impazzire....." Iniziammo a baciarci come se non esistesse nulla oltre la nostra voglia di sesso, la sua lingua risvegliava sensazioni che temevo non avrei più provato. Mi scosto' il perizoma cercando il mio frutto che era già umido dalla voglia, il vestitino ormai era attorcigliato in vita, appoggiai le mani sulla cattedra pronta a cedere a qualunque sua voglia. Fummo interrotti da qualcuno che bussava alla porta. Tirai giù il vestito in un lampo e mi accomodai sulla sedia che Cesare aveva sistemato di fianco alla cattedra. Assieme a mio figlio iniziarono ad entrare altri studenti e presto l'aula si riempì completamente. Venni presentata alla classe e Cesare spiego' ai ragazzi di cosa mi occupavo. Iniziai la relazione sui miei studi dilungandomi in una noiosissima serie di frasi che non riuscivano a togliermi dalla testa i pantaloni gonfi di Cesare a pochi centimetri dalle mie mani. La ...