Una storia di k
Data: 11/12/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Holling, Fonte: Annunci69
... tuttavia a notarsi.
Disse il giovane: «Ho visto che giochi bene, dovremmo fare una partita, una volta o l’altra. Vuoi venire da me per un aperitivo, e per parlarne? Abito vicino». A K sembrava di muoversi in una irrealtà, in una nebbia trasognata, senza più una volontà propria. «Sì, certo» rispose. Questo scambio di battute fu l’unico in tutta la serata. I due non parlarono più.
Breve viaggio in auto, breve salita in ascensore, breve apertura di una porta, e sua chiusura alle loro spalle. Il giovane prese K per un braccio, e in silenzio lo guidò nella camera da letto. Cominciò a spogliarlo. Via la maglietta, e intanto K si liberava dei mocassini senza calzini, via i pantaloni. E via gli slip. Niente erezione.
Il giovane allargò le braccia, e rimase fermo davanti a K. Che a sua volta lo spogliò con facilità e rapidità. Entrambi nudi, il giovane continuava a guardare K negli occhi, K continuava a guardargli il cazzo. Non gli sembrò grande, e neppure piccolo: più o meno come il suo. Ma il suo era scuro, la pelle era spessa, mentre quello del giovane gli parve più rosa, eppure più aggressivo, più in forma, con la pelle che faceva tutt’uno col resto.
Il giovane prese la mano di K e se la portò sul cazzo. K strinse. Tirò la pelle, scoprì il glande che si piegò leggermente all’ingiù. Subito avvertì la reazione dell’altro: il cazzo si mosse come per vita propria. K fece scorrere la mano lentamente in su e in giù, e la reazione aumentò. Si toccò anche il suo che, lo ...
... sapeva, stava crescendo rapidamente.
Il giovane, sempre davanti a lui, gli mise una mano sul petto e lo spinse verso il letto. Ancora una sollecitazione, le gambe di K toccarono il materasso e lui cadde a sedere. Il giovane spinse ancora, per farlo stendere. Poi lo face girare, a pancia in giù. E gli salì sopra, in ginocchio, e fra le ginocchia tenendo le gambe di K. Gli si stese sopra con tutto il corpo, coprendolo completamente. K lo sentì sulla schiena, sulle cosce, sui polpacci, sui piedi, e avvertì il fiato sul suo collo.
Il giovane si inarcò leggermente, infilò una mano tra il suo corpo e quello di K, si afferrò il cazzo, e cercò alla cieca tra le chiappe. Fu in quel momento che K se lo sentì puntare. L’ho pensato tante volte, l’ho immaginato, l’ho anche sognato e sognando sono venuto. Adesso lo faccio. Lo prese una forte eccitazione, una smania. Voleva.
Il giovane, ancora inarcato, spinse leggermente. K sentiva che il morbido del glande sul suo buco stava cedendo il passo ad un elemento più duro. La spinta aumentò un po’, come per saggiare la resistenza di K, che d’improvviso sentì dolore. Mugolò, si mosse in un diniego. Il giovane si tirò fu, si mise a fianco di K, e gli carezzò la nuca, finchè non la sentì di nuovo rilassata per il dolore che passava.
Allora il giovane fece scendere la mano e con le dita saggiò il buco di K. Lo avvertì stretto, contratto. E con pazienza continuò a toccarlo lì. Poi portò un dito all’altezza della bocca di K, e lo fece entrare. K ...