1. Quella supplica confusa


    Data: 12/11/2020, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    �Vorresti sposarmi?�. Io avevo ancora in testa quelle parole che si diffondevano frullandomi e risuonandomi assiduamente nell�orecchio così come un�eco infinito. Lui, il mio lui, tempo addietro m�aveva fatto quella cruciale domanda cogliendomi completamente alla sprovvista. Noi due ci conoscevamo da qualche anno, &egrave vero, però stavamo insieme soltanto da poco più di sei mesi, perché pure lui in fondo si era reso conto di quanto quella domanda gli giungesse inaspettata, cosicché si era dimostrato molto aperto, benigno e comprensivo, per il semplice fatto che m�aveva dato carta bianca senza farmi alcuna pressione per poter scegliere:�Pensaci, dopo mi dirai� - m�aveva detto in conclusione.Io l�avevo fatto, eccome, dal momento che sia di giorno quanto di notte supplicavo il mio istinto di propormi suggerendomi in conclusione la risposta giusta da offrirgli. Era trascorsa una settimana e la risposta non era ancora arrivata, seguii con gli occhi una goccia di condensa che scivolava sul finestrino del treno e mi chiesi se la mia difficoltà nel trovare una risposta non fosse precisamente un segno. Salii sul tassì diretta al festino in centro, un ricevimento di lavoro, confidenziale quel tanto che basta per rischiare anche di divertirsi. Le luci sfrecciavano intorno a me, le altre auto si muovevano a singhiozzo nel traffico cittadino, dato che mi trovai a ripensare ancora una volta che tutto sommato la vita matrimoniale poteva anche nascondere dei lati positivi, scesi dal tassì ...
    ... pagai il dovuto, mentre il mio capo fumava una sigaretta fuori dal locale dove avevamo organizzato la festa.In perfetto orario, come sempre i nostri ospiti non erano ancora arrivati, salutai il dirigente amichevolmente e mi diressi alle toilette per prepararmi, perché il bello di lavorare tra giovani &egrave il potersi sentire a proprio agio, sempre. Controllai allo specchio il trucco e la mia acconciatura per la serata: la giacca nera, la camicia bianca e la cravatta blu allentata sul colletto slacciato e i jeans sbiaditi. Devo ammettere che mi &egrave sempre piaciuto avere quel tocco d�eccentricità per distinguermi, giacché l�occasione era informale a sufficienza, così un sorriso smagliante ed eccomi pronta per fare nuove conoscenze. La serata trascorse tranquilla e divertente: c�erano tutti i miei colleghi e l�atmosfera si fece subito allegra e gioviale, intorno alle ventitré ecco arrivare i nostri ospiti, un gruppo con il quale avremmo dovuto cooperare dal giorno seguente.Io vidi il mio capo andare all�ingresso e stringere mani e sparare sorrisi a raffica, mi sistemai la cravatta spiandomi in uno specchio della sala e m�incamminai verso di lui. Ricordo alla perfezione il momento in cui m�avvicinai a lui già sorridente e alzai lo sguardo verso quei volti sconosciuti. Il momento in cui posai i miei occhi su di loro e li scorsi tutti, ricordo il nodo istantaneo che mi venne allo stomaco quando tra i volti inediti vidi il suo. Il sangue si gelò nelle vene e altrettanto fece il ...
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