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la mia mente
Data: 12/11/2020, Categorie: Etero Incesti Autore: suve
... fisico che si intuiva notevole sotto gli abiti era, vista nuda, veramente da sballo.Sentivo il mio amico fedele scalpitare e quasi farmi male negli slip.Mi concentrai e riversai su Adriana tutta la mia eccitazione.Si bloccò con la confezione di doccia-schiuma in mano, la vidi mordersi le labbra e con la mano correre alla patatina e prendere a accarezzarsi. Prima lentamente e poi sempre più velocemente, la testa gettata indietro. Il doccia-schiuma finì per terra.Non ce la facevo più, feci un passo avanti e mi trovai non più nascosto ai suoi occhi, ma non mi vedeva, a occhi chiusi s�inebriava del piacere che si procurava da sola.Urtai volontariamente la panca e il rumore la fece trasalire. Mi vide e si bloccò ancora, una mano sulla patatina, due dita, le vedevo, profondamente inserite nella fessura mentre l�altra mano era sul seno a stringere il capezzolo.Ebbi un attimo di paura, in fondo non ero molto sicuro di me e temevo una sua reazione rabbiosa per questo rafforzai la concentrazione momentaneamente distratta.I miei timori si dissiparono in fretta quando vidi Adriana chiudere l�acqua e uscire dal box per venire verso di me. Prese dalla panca l�accappatoio ma non lo indossò, lo usò solo per asciugarsi sommariamente, sempre guardandomi in faccia, un�espressione indecifrabile sul volto per poi ributtarlo sulla panca.Ora era davanti a me, a pochi centimetri, alta quasi quanto me. Con le mani prese il mio viso e appoggiò le sue labbra sulle mie. Il morbido tocco delle labbra ...
... fu presto sostituito da una linguetta prepotente che incontrò presto la mia in un bacio che mi lasciò senza fiato. L�abbracciai stringendola a me e cercai ancora le sue labbra. Con le mani presi confidenza col suo corpo umido di doccia arrivando a toccarle il sedere che strinsi forte tirandola verso di me.Appiccicati come ventose lei mi spinse verso la panca spingendo per farmi sedere. Dovetti abbandonare il contatto col suo corpo mentre lei s�inginocchiava e con le mani mi alzava la maglietta fino a farmela togliere. Poi scese verso i calzoni, slacciando la cintura. Si fermò e capii che dovevo continuare io. In fretta mi calai calzoni e slip insieme torcendomi per togliermi scarpe e calze, sempre seduto, sempre con lei di fianco. Poi restai fermo guardandola, la mia erezione che puntava verso il cielo. Si spostò sulle ginocchia fino a trovarsi tra le mie che allargò. Allungando una mano mi afferrò il pene e tutto sempre guardandomi in faccia. Un sorrisino di soddisfazione mi fece capire che la consistenza era di suo gradimento, in effetti me lo sentivo duro come il marmo, poi abbassò la testa calando con la bocca a coprire il glande. Sentire sparire il mio pene nel suo caldo interno quasi mi fece venire, ancora di più sentii l�urgenza avvertendo la lingua circoscrivere languidi e umidi circoli tutti intorno. Non volevo fare figure di palta e cercai di pensare a altro ma non ci riuscivo, la visione della sua testa bionda che si muoveva mi eccitava forse più delle sensazioni ...