1. Lontani ricordi - il motoraduno (prima parte)


    Data: 19/11/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: ghibellino, Fonte: Annunci69

    ... età, ma un altro personaggio schivo e forse snob. Parcheggiai la moto vicino al mio igloo, poi percorsi i dieci passi che mi separavano dal platano.
    
    “Scusa se ti ho disturbato con il fanale.”
    
    Stavo per concludere l’intera giornata senza avere scambiato una parola con qualcuno che non fosse un cameriere. Un po’ di inutile conversazione prima di andare a letto era quello che ci voleva, magari solo per non confermare le opinioni di mia moglie su di me. E poi, in fondo non eravamo tutti lì per socializzare?
    
    “Vuoi una sigaretta?” fu il suo modo di rispondere alla mia iniziativa socializzante.
    
    “Grazie, perché no? Di solito non fumo, ma un’eccezione si può fare”.
    
    Mi feci accendere la sigaretta e mi sedetti accanto a lui. Nella semioscurità vidi che era sulla trentina, portava occhiali da vista con montatura di metallo leggera. Un professorino: mi sembrava un po’ fuori posto, come la sua tenda lisa e la moto antiquata ma non ancora d’epoca, solo vecchia. Fumammo in silenzio per qualche minuto poi, visto che era un conversatore anche peggiore di me, mi decisi a rompere il ghiaccio.
    
    “Non ti aggreghi alla baldoria generale?”
    
    “Mah. Non voglio apparire serioso, ma non è il genere di baldoria che mi diverte. E nemmeno te, mi sembra.”
    
    “Sì, nemmeno io mi diverto molto in circostanze come queste. E’ la prima volta che vengo a un motoraduno. E’ stato solo un pretesto per staccare qualche giorno da una quotidianità che negli ultimi mesi è stata un po’ pesante. E te? ...
    ... Cos’è che ti ha portato fin qua?”
    
    “L’ultima volta che sono venuto a un raduno è stato…(ci pensa un attimo aspirando una boccata di fumo)… otto anni fa. Sì, otto, avevo ventuno anni. C’ero venuto con altri tre amici e c’eravamo divertiti molto. Forse sono venuto per nostalgia, per il desiderio di fare una specie di pellegrinaggio nella mia gioventù; tra due settimane mi sposo”.
    
    “Beh, complimenti. Ti assicuro però che queste cose si possono fare anche dopo sposati. Io sono sposato da quindici anni, ho due figli, eppure sono qui anch’io”.
    
    “Già, ma per evadere, se ho ben capito”.
    
    Ridemmo cortesemente; poi continuammo a conversare ancora per un’oretta. Parlammo di donne, di matrimonio, del logorio della vita moderna, di lavoro, di motociclette, di calcio e di quant’altro due italiani degli anni ottanta, assolutamente estranei tra loro, potevano parlare sotto un cielo stellato di giugno. Alla fine ci trovammo d’accordo che la mattina dopo invece di intrupparci con gli smanettoni lungo le strade dell’entroterra riminese e del Montefeltro, come da programma, ce ne saremmo andati a prendere il sole sulla spiaggia di fronte al campeggio e, se la temperatura dell’acqua fosse stata accettabile, avremmo fatto anche il primo bagno della stagione. Solo quando ero mi già infilato nel sacco letto e stavo per prendere sonno mi ricordai che non ci eravamo nemmeno presentati.
    
    Come convenuto la mattina dopo ci trovammo al bar di fronte alla spiaggia a fare colazione, dopo che il ...
«1234...13»