1. Lontani ricordi - il motoraduno (prima parte)


    Data: 19/11/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: ghibellino, Fonte: Annunci69

    ... possente coro delle marmitte si era allontanato oltre la gettata delle nostre capacità uditive. Mi ero svegliato felice di scoprirmi lì invece che nel mio letto di casa, sobriamente euforico di tanta libertà. Colmammo la lacuna delle presentazioni, si chiamava Walter e veniva da Trieste. Di giorno l’aria da professorino si stemperava in quella da bravo ragazzo, riservato, un po’ timido. La spiaggia di giugno, nonostante il fine settimana radioso, non era affollatissima e ospitava soprattutto coppie anziane e mamme con bambini in passeggino. Ci mettemmo in costume e ci sedemmo a prendere il sole già estivo. Anche fisicamente Walter aveva qualcosa di adolescenziale: pelle liscia, pochi peli castano chiaro come i capelli, fisico più magro che asciutto. La mattinata trascorse in modo piacevole. Pigramente sdraiati sui nostri asciugamani a prendere il sole parlammo a ruota libera senza che nessuno di noi due si sentisse obbligato a tenere desta la conversazione. Alla fine questo ci rese sciolti, e perciò più loquaci e disponibili alla confidenza, se non alla confessione. Mi lasciai andare e gli vomitai addosso tutti i guai dell’ultimo anno, compresa la squallida vicenda della moglie troia del collega cornuto con aplomb. Anche Walter si confidò parlandomi della sua famiglia, ma soprattutto dell’accelerazione improvvisa che aveva avuto la sua vita nel corso di pochi mesi: prima la laurea in ingegneria, poi subito un lavoro di grossa responsabilità; infine il matrimonio con Irene tra ...
    ... due settimane. Il vero motivo della sua fuga al raduno di motociclisti con una tenda presa in prestito e la vecchia moto di suo padre, alla fine, non era molto dissimile dal mio: il bisogno di una breve sosta “altrove”. Mi parlò molto a lungo della sua quasi-moglie, con la quale evidentemente c’era un legame molto solido e profondo. Stavano insieme fin da giovanissimi, da oltre dieci anni.
    
    Un leggero pizzicore alla pelle ci fece rendere conto che stavamo al sole da ore e rischiavamo davvero una bella scottatura. Soprattutto Walter, con la sua glabra pelle nordica. Ci tuffammo per una breve nuotata in un mare a temperatura non propriamente estiva; quindi ancora in costume andammo a mangiare in una trattoria sulla spiaggia. Non ricordo esattamente cosa mangiammo, ricordo solo che il cibo era tanto, era romagnolo ed era grasso; ma soprattutto che lo innaffiammo con molto, molto sangiovese. Al momento di alzarci da tavola la testa e le gambe ci suggerirono di andare a metterci sdraiati da qualche parte. Ancora al sole sulla spiaggia non era il caso, restava il campeggio, che del resto era a pochi passi. Arrivati più o meno barcollanti alla tenda: amara sorpresa (per me). Il mio igloo stava ribollendo sotto il sole delle due; impossibile pensare di entrarci a riposare per la pennichella. Mi sedetti a terra e mi appoggiai al tronco del platano, deciso a schiacciare lì il mio sonnellino. Walter si tuffò (o cadde semisvenuto) dentro la sua logora canadese, che stava godendo della ...
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