1. Sole di Maggio


    Data: 19/11/2020, Categorie: Sentimentali Autore: CLAUDIO TOSCANI

    ... ballatoio. Gli parvero bambini che vociassero in lingua straniera. Al secondo piano si accese la luce. Uno spilungone allampanato, sull’ottantina, si fermò sul pianerottolo per frugarsi in tasca e contare gli spiccioli. Si era appena rimesso in tasca il denaro quando notò il ragazzo salire. Aggrottò gli occhi e assunse un’espressione preoccupata. «Giovanotto perché saliva al buio? Questi scalini sono una trappola.» «Infatti è mancato poco che cadessi ma non sono riuscito a trovare l’interruttore della luce.» «L’hanno messo tre metri distante dal portone. Che ci vuol fare», disse l’anziano con un’aria rassegnata «questo è un palazzo vecchio. In compenso l’affitto è modesto e per pensionato conta molto. Porto una pila tascabile per trovare l’interruttore, così non rischio di inciampare sulle lastre sconnesse dell’androne. Mauro accennò un assenso. Rivolse all’uomo un saluto ma quando stava per imboccare la rampa successiva, l’anziano lo avvicinò e gli disse con un tono confidenziale: «Glielo confido perché ho sentito che lei ha la parlata delle nostre parti e pure la faccia.» Gli strinse un braccio perché stesse ad ascoltarlo con attenzione. «Siamo invasi dagli extracomunitari. Al primo piano ci abitano una famiglia di filippini e un’altra di Peruviani. Di questo passo noi italiani diverremo minoranza. Lo sa giovanotto? C’è chi sostiene che già nel 2016 la gente straniera che si sarà stabilita nella nostra città potrebbe superare il venti per cento: ventimila su centomila. ...
    ... Si rende conto? Un gruppo di questa gente ha persino fatto una petizione per abolire il Palio del Pirata Barbaresco perché il fantoccio che sostiene il bersaglio da colpire ha la parvenza di uno di loro, vestito come ai tempi del medioevo. Roba da matti! Lei ci crede a una convivenza multietnica?» «Me lo auguro», rispose Mauro. «Io per nulla», confutò l’anziano. «Un popolo che non voglia essere schiacciato da altre culture, deve possedere temperamento nel difendere le proprie.» L’uomo fissò Mauro per intuire quanto condividesse il suo pensare, poi asserì con un tono di fatalità: «Sono convinto che alla fine scoppierà un subbuglio che non potremo controllare perché noi europei siamo rammolliti di buonismo. Le culture, giovanotto, non si compenetrano come sostengono gli ingenui ma succede sempre che le une prevarichino le altre. È stato e sarà sempre così. La cultura cristiana, dopo essersi impossessata del potere politico romano, è divenuta tiranna e sanguinaria più di quella pagana che aveva rimpiazzato. Se non ti convertivi al cristianesimo, zacchete!» esclamò simulando il gesto del taglione. «Ed è stato uno “zacchete” durato fino a qualche secolo fa. Non vorrei che agli europei, tra cinquant’anni, fossero imposte un’altra cultura e un’altra religione ricominciando con gli “zacchete”.» «Io credo», rispose Mauro «che sarà possibile evitarlo se impareremo a tollerarci e dialogare. Dobbiamo impegnarci per una convivenza pacifica. Questa è la strada da percorrere: l’unica.» ...
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