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Sole di Maggio
Data: 19/11/2020, Categorie: Sentimentali Autore: CLAUDIO TOSCANI
... ieri avverto fitte alle spalle.» «Glielo hai detto ai tuoi di non stare bene?» Lo vide fare un cenno negativo. «Cribbio, Mauro, non saresti dovuto venire.» «Volevo starti vicino.» Silvia premette il campanello e di lì a poco giunse l’infermiere, un tipo corpacciuto e dallo sguardo gioviale. «Chi ha chiamato?» « Sono stata io Ottavio. Potrei avere il termometro per favore?» «Ti senti di avere febbre Silvia?» «È per il mio fidanzato.» L’infermiere guardò il ragazzo e sul suo viso si accese un’espressione preoccupata. «Giovanotto, come si è ridotto così?» «Ho fatto una brutta caduta.» «Mi faccia sentire il polso: sì, marcia veloce. Le porto il termometro.» Qualche minuto dopo, Mauro esclamò: «Silvia ho la febbre a trentanove e quattro.» «Fammi vedere? Cacchio! Che abbiano messo il termometro a qualche paziente scordandosi di scuoterlo?» Silvia lo sbatté ripetutamente accertandosi che la linea rossa fosse scesa sotto i trentasette gradi. «Rimettilo?» Qualche minuto dopo Mauro fissava la linea rossa giunta a trentanove e sette.» Silvia premette ancora il campanello. L’infermiere lesse la temperatura e considerò: «Porca vacca che cosa si sente?» «Brividi, stanchezza, fitte alle spalle.» «La faccio visitare.» «La ringrazio ma appena torno a casa chiamerò il mio dottore.» «Ottavio fallo visitare. Subito!» si oppose Silvia risoluta. «Silvia non importa.» «Mauro non fare lo sciocco. Hai la febbre quasi a quaranta.» «Scusi se mi permetto», gli fece osservare la madre della compagna di ...
... stanza «la sua fidanzata fa bene a insistere. Lei ha proprio una brutta cera. Dovrebbe mettersi qualcosa addosso.» «Mauro prendi la mia maglia di lana. È nell’armadietto.» Lui fece per alzarsi ma un capogiro lo costrinse a poggiarsi sul letto. «Si rimetta a sedere», disse la donna prestandosi a sostenerlo «gliela prendo io.» Mauro si coprì la bocca tossendo ripetutamente. Il palmo della mano si bagnò d’espettorato nel quale erano visibili delle striature rossastre. «Mauro che stai guardando?» «Ho il palmo macchiato di sangue.» «Che cosa? Prendi un fazzolettino e tossisci ancora.» La carta si macchiò di vermiglio. «Dio Mio Mauro!» «Silvia non è niente. Di sicuro mi si è rotto un capillare per lo sforzo di tossire.» Preoccupata lei si riattaccò al campanello. «Buonasera. Sono il dottor Minucci.» Il medico era un tipo dall’aspetto d’eterno ragazzo, nondimeno occhiali e pizzo gli conferivano un’aria professionale. «Giovanotto, cosa c’è che non va?» «Ho la febbre alta. Poco fa ho tossito e c’era sangue sul fazzoletto.» Il dottore invitò Mauro a sdraiarsi sul lettino, poi gli disse che la sua ragazza aveva fatto prendere una bella strizza a tutti. «Un conto è perdere un paziente novantacinquenne un altro se si tratta di una ventenne e bella come lei per giunta. L’impegno massimo lo mettiamo per tutti ma è umano ragionare così. Sono stato informato che sei stato tu a praticargli per primo il massaggio cardiaco.» Mauro annuì con un’aria quasi imbarazzata. «Le hai salvato la vita», ...