1. Sole di Maggio


    Data: 19/11/2020, Categorie: Sentimentali Autore: CLAUDIO TOSCANI

    ... disse il medico posandogli lo stetoscopio sulle spalle. «Ora vedrai che in pochi giorni si rimetterà. Fai un respiro profondo, ancora, ancora. Ora controlliamo la pressione.» «Allora dottore?» «Hai deciso di rimanere vicino alla tua ragazza anche all’ospedale. Ti sei buscato la polmonite. Avvisa i tuoi genitori che rimarrai nostro ospite. Ti mando a fare una radiografia. Poi ti metteranno a letto.» «Ottavio, il mio ragazzo?» chiese Silvia all’infermiere che si accingeva a fare un’iniezione alla paziente del letto accanto.» «È stato ricoverato in medicina», le rispose l’infermiere «Che cosa gli è preso?» «Dovresti chiederlo al dottore.» «Ottavio, dimmelo!» «Polmonite.» «Madonna Santa lo immaginavo.» «Silvia ci sono gli antibiotici. Oggi la polmonite non è una malattia grave come una volta.» Agitata lei gli indicò il contenitore della fleboclisi. «Staccami questa boccia. Vado a trovarlo.» «Io non ti stacco un bel niente», reagì l’infermiere. Silvia prese il telefonino e compose il numero di Mauro. «È libero ma non risponde.» «Potrebbero averlo riportato in radiologia», la rassicurò l’infermiere. «Ora me ne interesso ma tu calmati.» Silvia chiamò i genitori di Mauro. Le risposero che lui li aveva già informati e che si preparavano a partire. Poi telefonò a casa, quindi ai suoi amici. Venti minuti dopo si abbandonò, spossata, sul cuscino. “Cribbio non ce ne va più bene una.” Durante la visita mattutina, oltre al professor Pagliai, c’erano un’infermiera e il dottor Minucci che ...
    ... prese a conversare con Silvia mentre il primario le sentiva il polso. «Come sta la nostra ecologista?» Da tre giorni il Corriere non fa che interessarsi di lei, sa?» «Meglio dottore. La sete è scomparsa e la gamba non mi fa più male. Il mio fidanzato?» «Ah, quel ragazzo che ho visitato ieri sera? Non rammento come si chiami.» «Mauro.» «Silvia, se Mauro non dovesse farcela, lo rimpiazzerò io non sì preoccupi.» «Dottore non scherzi», reagì lei tirandosi su con uno scatto repentino. «Attenta signorina, questo è un Dongiovanni matricolato», la avvisò intono scherzoso il professor Pagliai. «Ora vediamo la gamba. Tiri giù i pantaloni del pigiamino.» Silvia arrossì e si mise bocconi. Il medico osservò la lividura che stava regredendo. «Beato il suo ragazzo», esclamò dandole un buffetto sulla natica. «E stia tranquilla. Le riconsegneremo Mauro rimesso a nuovo.» Il gruppo medico stava per uscire quando il primario le disse: «Silvia ho saputo che lei è vegetariana.» «Sì perché?» «C’è qualche problemino: dovrebbe sforzarsi di mangiare carne rossa per un po’. Il veleno dei rettili provoca anemia e una spintarella alle medicine gioverebbe.» «Dottore posso andare a trovare il mio ragazzo?» «Sì ma domani e solo per mezz’ora.» «Stasera per un quarto d’ora?» «T’impegnerai a mangiare carne?» «Promesso.» «Affare fatto ma solo dieci minuti.» Un simpatico degente Silvia si era sentita pervadere da un torpore così avvolgente da non riuscire a memorizzare quel che leggeva e la rivista le era caduta di ...
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