1. Il campeggio nudisti.


    Data: 21/11/2020, Categorie: Scambio di Coppia Autore: Honeymark, Fonte: Annunci69

    Il campeggio nudisti – Prima parte.
    
    Personaggi:
    
    Marco e Luisa
    
    Helmut Carola
    
    Pierre e Brigitte
    
    Paolo e Lucia
    
    Capitolo 1.
    
    Mi chiamo Marco e ho 40 anni, mia moglie è Luisa e va per i 36. Siamo una famiglia normale di Verona. Entrambi insegnanti alle scuole medie della città, dove io insegno lingue e letterature straniere e mia moglie lettere antiche e moderne. Mi hanno proposto di fare il vicepreside, ma non ho accettato perché non abbiamo nessuna intenzione di fare carriera. Non guadagniamo molto per essere laureati, è vero, ma in compenso abbiamo un sacco di tempo libero. Soprattutto d’estate, quando prendiamo la nostra bella barca a vela acquistata con fatica e la nostra grande tenda e partiamo per le vacanze. Non andiamo molto lontano in verità, ci fermiamo in Croazia, a Rovigno, ma ci pare di essere in un altro mondo, perché passiamo ben due mesi in un campeggio per naturisti, quelli che la gente chiama un semplicemente per nudisti. Lasciare una società di provincia bigotta e bacchettona e andare in un campeggio nudisti è proprio cambiare mondo. Vivere così, nudi, in mezzo ad altra gente ignuda senza che nessuno abbia nulla da ridire, nulla da osservare, nulla da criticare, ci pare di sognare. Un posto dove la tolleranza fa parte della filosofia stessa di vita. Non noti l’uomo con le dodici pance, la donna con la cellulite scrofolosa, il vecchio senza un braccio, l’handicappato che dipende dai genitori in tutto per tutto. E non vedi neanche il pezzo di ...
    ... figa, l’attrice tedesca che viene per l’abbronzatura totale, proprio perché è questo l’effetto che fa il vivere lì.
    
    Due mesi di sogno, a parte la capatina a Verona a fine del primo mese per la gestione degli stipendi e i pagamenti a scadenza. Ma vi si può andare e tornare prendendo l’aliscafo da Rovigno che ti porta a Venezia in due ore, e da lì in un’ora di treno sei a Verona. Il tempo indispensabile per fare tutto, voltare il culo e tornare in vacanza, lasciando la società alle spalle.
    
    La nostra storia che stiamo per raccontare comincia proprio da lì, da quel primo giorno di luglio in cui siamo partiti per la vacanza lo scorso anno.
    
    La tenda caricata nella barca insieme ad altro materiale da campeggio, trainata da un’automobile rigorosamente station wagon, caricata fino all’inverosimile, e via. Con calma, mai sopra i 120 km/h. A Rovino ci arrivi comunque in cinque ore e comunque nessuno ti corre dietro.
    
    Arrivammo al campeggio nel primo pomeriggio, quando il sole era a picco. Brutto montare la tenda così, ma per la vacanza si fa questo e altro. Andammo a colpo sicuro a cercare il nostro posto preferito, che è uno spiazzo dietro a una alta siepe che dà direttamente sul mare. Il posto è quasi sempre libero, perché una roulotte non ci sta e per le tende è troppo esposto al vento. Noi però usiamo ancorare la tenda, una grande canadese doppia con apertura centrale, con lunghi tiranti di cordino di nailon e… chiodi da roccia. Insomma, il rumore del mare è assolutamente ...
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