1. La cliente della pausa pranzo – parte I


    Data: 22/11/2020, Categorie: Tabù Maturo Autore: highheels899, Fonte: xHamster

    Mi presento. Sono Monica. Se mi incontrate per la strada non potete non notarmi. Sono una Mamma che viaggia ormai sui 40, fisico ancora snello, capelli biondi occhi azzurri e un abbigliamento sempre molto sensuale. Lavoro in un ufficio nel centro della mia cittadina, il che mi impone di tenere sempre un certo tono e una certa eleganza anche nell’abbigliamento. Tailleur, tacco 12.. la classica impiegata di una importante multinazionale. Non voglio annoiarvi coi dettagli.. ho un lavoro che mi dà molte soddisfazione; il potere con cui piego uomini e donne ad ogni mio volere mi ha reso la donna dura, forte e impenetrabile che tutti vedono da fuori, ma ahimè ho molti segreti da proteggere.Voglio raccontarvi di quel ragazzo che lavora nel negozio di oggettistica nel centro della mia città. Quel pomeriggio mi recai nella pausa pranzo in centro per un paio di commissioni quando notai questo negozio aperto di recente. Una sorta di negozio di oggettistica, abbastanza affollato e con diverse persone nello staff. Decisi di entrare a dare una sbirciata. Ero come al mio solito molto elegante, con l’arrivo della primavera indossavo già le prime gonne abbondantemente sopra al ginocchio, magliettina aderente e mostruosi tacchi alti neri. Entrai cercando di tenere un profilo basso. Rimasta estasiata dai mille oggettini particolari in vendita all’interno chiesi ad uno dei commessi che non mi staccava un secondo gli occhi di dosso un paio di informazioni. Sembrava contento di rispondermi, ...
    ... non doveva avere più di 25 anni. Soddisfatta degli acquisti tornai in ufficio per concludere il turno, ripromettendomi di tornare l’indomani con più calma.Per l’occasione, anche per giocherellare un po’ col commesso arrapato, decisi di vestirmi più provocante del solito. Indossai un vestitino adornato di pizzo e le mie mutandine di seta che si intravedevano dallo spacco laterale del vestito. Mostrando di proposito tra l’altro i miei tatuaggi amazzoni nelle zone più calde. Orecchini a goccia di vetro e bracciali in argento sulla mia pelle abbronzata artificialmente dalle lampade. Pelle liscia appena depilata, smalto a mani e piedi questi ultimi vestiti di scarpe alte aperte che lasciavano intravedere i miei piedini fatati, ansiosi quella mattina di essere venerati da un uomo.Entrata, mi avvicinai al ragazzo che mi ha servita il giorno precedente. Gli sussurrai all’orecchio un “ciao” più sensuale che di cortesia, il che non sembrò essergli sfuggito. Imbarazzato e rosso in volto mi chiese come poteva essermi d’aiuto. Per un attimo la mia mente divagò: per essermi davvero d’aiuto avrebbe potuto per esempio stringermi il seno e limonarmi duro in un angolo del negozio, o ancora prendermi per i fianchi da dietro e montarmi come una cagna in calore. Ma stavo divagando.. fortunatamente non dissi tutto questo ad alta voce. “Cerco qualcosina per mio figlio”, dissi. In realtà avevo paura di aver scoraggiato e allontanato il ragazzo in questo modo, magari spaventato dal fatto che avessi ...
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