Un poliziotto ti cambia la vita
Data: 24/11/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: voglianascosta76, Fonte: Annunci69
... che lo feci con una certa dose di curiosità.
“Vedi, io sono superdotato, sia in lunghezza che in larghezza. Questo può piacere moltissimo, ma oggi lei dice che le fa male. Non è più calda come un tempo”.
A quella frase, buttata senza tatto in mezzo a una conversazione se vogliamo banale, assolutamente senza volerlo, quasi come un riflesso incondizionato, cambiai la posizione di accavallamento delle gambe (questo lo ricordo benissimo) e credo mi mordicchiai un po’ il labbro.
Quello stronzo di M. se ne accorse e cambiò immediatamente atteggiamento, diventando volgare e autoritario. “Per un cazzo come il mio ci vuole una donna troia, una che non abbia paura di farsi sfondare. Secondo me tu sei un troia, per esempio”.
A quelle parole diventai rossa, più di rabbia che di vergogna: “come ti permetti, non mi conosci nemmeno, entri in casa mia e mi insulti, vattene immediatamente”. Mi alzai di scatto dal divano dove eravamo seduti e gli indicai la porta.
Lui non si scompose più di tanto e mi rispose: “va bene, ma se non me ne vado cosa fai, chiami la polizia?”.
Considerando che lui è poliziotto, era chiaro l’intento di irridermi. Io tentennai, non sapevo cosa fare e ripetei l’invito a uscire.
“Non lo vuoi prima vedere?”
“Cosa?”
“Il mio cazzo, solo vedendolo puoi sapere come ti comporteresti”.
Non risposi, non capivo cosa mi succedeva dentro. Ero indignata dall’atteggiamento volgare, pmeschino e maschilista di quell’uomo, ma non riuscivo a dire nulla. ...
... Dentro di me sentivo una sorta di fuoco e dal mio basso ventre uno strano impulso.
M. approfittò della pausa per calarsi i pantaloni, come se fosse la cosa più normale del mondo farlo in casa di una estranea.
Non feci in tempo a dirgli di fermarsi. Appena lo vidi non era completamente molle. M. era già abbastanza eccitato, capendo che gli stavo permettendo il suo atteggiamento. Vidi un cazzo di cui non riesco a quantificare con precisione la lunghezza, ma sicuramente ben oltre i 20 cm, e largo come una lattina di coca cola. Era imponente, meraviglioso, maestoso. Il cazzo più bello che avessi mai visto.
Caddi sul divano, come se fossi vinta da una forza superiore.
“Ti piace vero?” e mi sorrise malizioso, cominciando a rotearlo con la mano con un effetto elica.
Non riuscii a dire nulla, ma non dimenticherò mai quel momento. I miei occhi seguivano come ipnotizzati quel movimento. Poi, come fossi un automa, guidata da una forza superiore, mi misi carponi e cominciai a muovermi verso di lui. Senza dire nulla, assolutamente nulla, dal basso arrivai a pochi cm da quel cazzo divino, poi guardai M. con gli occhi più da troia che credo abbia mai fatto, e appoggiai le mie labbra sul glande, cominciando a baciarlo come fosse una bocca.
“Sono 2 anni che ti vedo passare e 2 anni che penso tu sia una troia repressa. Ma mi sbagliavo, non sei una troia, sei una cagna in calore”.
Sentivo quelle parole in lontananza, come se venissero da una voce fuori campo. Ero ipnotizza e ...