1. 34 gradi a Helsinki


    Data: 25/11/2020, Categorie: Etero Autore: LilyLuna87, Fonte: EroticiRacconti

    ... te, ascoltando il tuo respiro crescere. La mia lingua si muove lentamente mentre serro la bocca intorno alla tua cappella. I peli biondi mi solleticano il naso mentre affondo. Ti sento gemere. Mi sorprendi prendendo i miei capelli e tirando leggermente imponendomi un nuovo ritmo. Il tuo corpo si tende all'improvviso, mi dici qualcosa che non capisco ma posso avvertire che stai per venire, aumento il ritmo serrando la bocca intorno alla tua virilità... il treno frena all'improvviso. La borsa mi cade dalle gambe finendo in mezzo alle sue, si sveglila di soprassalto mentre la voce annuncia Herttoniemi. Ne manca solo una. Una fermata... ...Non scendere, ti prego non scendere... Si china in avanti, prende la borsetta e me la porge con un sorriso gentile sul volto. Dio se sei bello... e dio se sei giovane... “scusami, sono piuttosto stanca...” gli dico in inglese. “Nessun problema.” risponde... la tua voce è la goccia che fa traboccare il vaso. Sei dietro di me, la tua mano mi tiene entrambi i polsi bloccati sopra la testa. “Voglio scoparti tutta la notte, voglio vederti godere mentre ti uso come meglio mi aggrada...” Mi schiacci contro il muro e le tue dita entrano dentro di me senza preavviso. Mi inarco sotto il tuo peso spingendo il bacino verso di te. Lo so che non puoi resistere... sei giovane, troppo giovane per potermi ...
    ... comandare. Emetti un verso gutturale mentre il mio culo spinge sulla tua erezione... Ti sfili i pantaloni e mi penetri con irruenza. La tua è una corsa pazza, mi schiacci contro il muro prendendoti ogni centimetro della mia intimità fradicia. Sei dentro di me quando improvvisamente ti allontani. Mi fai piegare in avanti e senza cerimonie inizi a sforzarmi il culo... Il treno frena. La voce metallica scandisce la sua sentenza: Siilitie. La mia fermata. Mi alzo in piedi barcollante, sono bagnata ben oltre le mutandine. Tu sposti le tue lunghe gambe per farmi passare ma io sono ferma. Mi guardi e sorridi... imbarazzata mi sfilo dall'incastro delle tue gambe. Sono quasi nel corridoio quando mi blocco un'altra volta... Cosa cazzo sto facendo? Cosa cazzo sto facendo?! La mia intimità pulsa insoddisfatta... Mi giro di scatto e mi chino veloce sulle labbra di quello spettacolo nordico. Lui sorpreso rimane fermo come marmo. Gli sorrido e gli dico semplicemente “Scusa, sei troppo bello.” Corro come una forsennata prima che le porte si chiudano. Le scarpe col tacco non aiutano, non so come ma riesco a sgusciare fuori dalla porta in tempo. Mi guardi basito dal vetro del finestrino “come ti chiami?!” mi chiede mentre la metro riparte “Luna!” gli grido in risposta sorridendo mentre le mie parole si perdono nel rumore assordante della metro in partenza. 
«123»