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Paola - Mamma e Donna
Data: 27/11/2020, Categorie: Incesti Autore: Malizioso ma passionale
... ogni parola, ogni gesto, ogni espressione e dentro di me monta la reminiscenza di tempi passati, mi rendo conto che l’attrazione nei suoi confronti è sempre bella viva dentro di me e di getto le dico “sei libera venerdì?”. Lei mi guarda in modo strano e mi dice “Perché? Comunque si, sono libera, che avevi in mente?” Io – “Volevo andare al cinema a vedere un film che mi interessa e mi farebbe piacere se venissi con me” Lei – “Non lo farai mica perché ti faccio pena?” Io – “Mamma, guardati, sei una donna brillante, intelligente, solare, mai un capello fuori posto, porti benissimo i tuoi anni, non credo che tu possa suscitare pena in un qualsiasi uomo, neanche in tuo figlio” Lei mi scruta e poi risponde “Adulatore!! Lo so sai che ci sai fare e riscuoti un discreto successo con le donne. Comunque ok, mi fa molto piacere, accetto volentieri l’invito. Spero che non ti scocci fatti vedere in giro con una babbiona” Io, con un tono leggermente canzonatorio “Beh, tu cerca di fare in modo da non sembrarla e non farmi passare male. Anzi sai che facciamo? Prima del cinema andiamo a mangiare qualcosa insieme e facciamo serata completa” Lei – “Bene, farò del mio meglio”, aggiungendo una linguaccia di sfida. Venerdì sera, mi preparo per uscire, mi sento euforico come quando esco con una donna per la prima volta e la cosa è strana, perché questa donna è mia madre. Comunque opto per un look elegante ma informale: pantaloni stretti neri, camicia bianca, giacca destrutturata sul grigio e scarpe ...
... nere. Verso le 20 sono sotto casa loro, suono il campanello e lei mi dice che scende subito. La aspetto sul portone e quando la vedo mi arriva una fitta dentro, è semplicemente stupenda. Fresca di parrucchiere, con i capelli castani appena mechati, lisci, scalati. Indossa una gonna nera di raso aderente, una camicia color grigio perla di seta, un cardigan nero leggero con la zip, calze fumè e stivali di pelle nera sotto il ginocchio tacco 10, il tutto completato da un cappottino nero al ginocchio. Il ritratto della femminilità… Le faccio “wwwwoooowwww, qui stasera mi sa che sono io a passare male, sei bellissima”. Lei mi guarda gonfia di soddisfazione e di rimando “Grazie, ma vedo che anche il mio cavaliere non è da meno”. Ci scambiamo un fugace bacio di saluto che mi da comunque modo di sentire il suo profumo, quello che ha messo e quello della sua pelle. Saliamo in auto e partiamo. Nel sedersi la sua gonna è salita un po’ e non posso fare a meno di buttare l’occhio sulle sue gambe. In alto, proprio sotto l’orlo della gonna mi sembra di intravedere una striscia più scura, ma non sono sicuro. Nelle mie incursioni giovanili tra la sua biancheria intima, avevo sempre visto delle autoreggenti, ma credevo che ormai non le indossasse più, ma non ho la certezza e non posso insistere con lo sguardo indagatore. Arriviamo al ristorante, un buon ristorante di pesce, lei mi fa “credevo che andassimo a mangiare una pizza, allora ho fatto bene a mettermi in tiro”. Io, di rimando “Beh, una ...