1. Paola - Mamma e Donna


    Data: 27/11/2020, Categorie: Incesti Autore: Malizioso ma passionale

    ... volta che usciamo, facciamo le cose per bene… e comunque tu sei sempre in tiro”, facendo seguire un occhiolino. Entriamo e ci sediamo. E’ un buon locale, sempre abbastanza frequentato, ho dovuto prenotare. Ordiniamo ed iniziamo a mangiare, pesce fresco, accompagnato da un buon franciacorta, altrettanto fresco. Ad un certo punto lei ridendo mi fa “ci hanno guardato da più di un tavolo, penseranno che sono una milf con il suo toy-boy” Io – “Che te ne importa, lasciamoglielo credere… e comunque penseranno che sono un toy-boy con degli ottimi gusti in quanto a donne” lo dico con un sorriso malizioso, a cui faccio seguire un altro occhiolino ed una fugace carezza sulla sua mano poggiata sul tavolo. Lei mi guarda, nei suo occhi leggo imbarazzo e piacere al tempo stesso e mi dice “grazie, sei davvero un galantuomo, ho fatto un bel lavoro su di te”. Alla fine della cena, prima del caffè riempio i calici con quel che resta del vino, alzo il mio e le dico “facciamo un brindisi?” e lei , alzandolo a sua volta “a parte che questo vinello mi sta dando alla testa,a cosa brindiamo?”. Io – “a te, alla mia dolce mamma che stasera si è ripresa il suo ruolo di donna, di bella donna e dai cui occhi è finalmente sparito quel velo di tristezza e magari ad un suo nuovo inizio” Lei arrossisce, rimane qualche secondo in silenzio e poi “allora brindiamo a questa donna ed a suo figlio, che è il cavaliere migliore che si possa avere, che la fa sentire tale e le ha tolto quel velo dagli occhi, aiutato ...
    ... anche da questo vino che la fa sentire un po' eforica”. Finiamo e ci alziamo, riprendiamo l’auto e nel sedersi la sua gonna si alza ancor più di prima ed ho la conferma: si, indossa delle autoreggenti. Un brivido mi percorre tutto dalla testa ai piedi e non posso fare a meno di sbirciarle le gambe. Lei se ne accorge e mi dice “attento a come guidi, il vino ha fatto effetto anche su di te?” Io le rispondo sussurrando – “Non solo quello…” Arriviamo, è un cinema multisala, sono le 23.45 e prendiamo il biglietto per uno di quegli spettacoli che terminano a notte inoltrata. Entriamo che le luci sono già spente, ci sediamo in dei posti defilati, lontani dall’ingresso. Vicino a noi non abbiamo nessuno. Lei accavalla le gambe e la gonna si alza nuovamente, uno spettacolo che mi cattura. Le guardo la gonna, poi le gambe che terminano dentro quegli stivali, eleganti e femminili da morire.Poi il suo profilo illuminato dalla luce tenue dello schermo. Il viso dolce, il collo lungo con un accenno di rughe, il seno non grande. Lei si volta e mi fa un sorriso dolcissimo, mettendo la sua mano sopra la mia sul bracciolo, intrecciando le dita. Le sue gambe accavallate mi fanno impazzire e nella mente riaffiora quel ricordo di quando avevo 8 anni… Trovo tutto il coraggio del mondo e le sussurro all’orecchio “Sai cosa mi è venuto in mente?” Lei – “Cosa?” Io – “Una cosa buffa… ti ricordi quel giorno in salotto quando ti dissi che ti avevo guardato le gambe e le mutande?” Lei mi guarda stranita e ...
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