1. Coinquilini


    Data: 03/12/2020, Categorie: Esibizionismo Autore: Maizu, Fonte: EroticiRacconti

    ... vivere serenamente questo aspetto del proprio corpo" "Hai ragione, ma sai... E' la cultura, la società che ci impone..." "Oh, guarda, lascia perdere. Con me non attacca. Io mi masturbo, tu anche, e tutti quanti. E quando lo facciamo esprimiamo la nostra vera essenza. Le fantasie che ci accompagnano in quei momenti sono la manifestazione dei nostri desideri liberi da tutti i condizionamenti" Parlava con una tale naturalezza da mettere a proprio agio chiunque. Così mi trovai a parlare con eccitazione fisica e mentale come davanti ad uno specchio, dimenticando di averla vista si e no 5 volte nella mia vita. "Hai ragione" le dissi, "dovremmo uscire dall'ipocrisia ed ammettere ed accettare i nostri desideri, la nostra essenza" "Ecco! Così mi piaci!" Una risata spezzò l'imbarazzo del momento, continuammo a parlare del più e del meno, sino a quando, terminato di mangiare, ci alzammo in piedi per sbarazzare il tavolo. Mentre raccoglieva gli ultimi residui del pasto, mi guardò e mi disse: "Ora vado a letto, cerco di procurarmi un orgasmo e mi addormento: sono stanchissima! Buonanotte" E così dicendo si girò di spalle concedendomi una bella visione del suo culo alto e rotondo, e sparì nella sua stanza. Andai a letto anche io, con una considerevole erezione ed una piacevole eccitazione addosso. Mi spogliai nudo, mi infilai nel letto, e cominciai ad accarezzarmi l'uccello. Mi resi conto di non aver chiuso a chiave la porta, come facevo di solito, e decisi di lasciarla così, sapendo di ...
    ... non aver nulla da nascondere. Mentre mi segavo sentii degli inequivocabili mugolii provenire dalla stanza di Sara, e probabilmente il ronzio di un vibratore. Immaginandola sborrai in pochi minuti ed in maniera abbondante, abbastanza da ricoprirmi la mano. In preda all'eccitazione avvicinai il palmo alla bocca e leccai il mio sperma. Mille volte avevo pensato di farlo, ma tutte e mille, una volta sborrato, mi passava l'eccitazione e non lo facevo. Questa volta qualcosa mi aveva prolungato la porcaggine, e non era difficile capire di chi si trattasse. Passò qualche giorno in cui incontrai i miei coinquilino giusto per pochi secondi, tra i miei impegni ed i loro, sinché una sera in cui avevo deciso di cucinarmi qualcosa di più elaborato dei semplici spaghetti, intento a preparare degli involtini, arrivò Sara, con la faccia affamata ed il naso in attività come un cane da caccia. "Wow! Mi inviti a cena?" Sorrisi "Ma certo, ne ho fatto almeno per tre, ma mi servono ancora 10 minuti!" "Ok, resisterò, ma devo trovare qualcosa da fare nel frattempo, altrimenti non ce la posso fare" "Fatti un bel ditalino!" La frase mi usci di bocca senza pensare, suonò così reale e vera da darmi la sensazione di parlare di cucina o di qualsiasi altra attività quotidiana. Ma in meno di un secondo mi accorsi di aver esagerato e pensai di ricevere una serie di insulti. Con mia grande sorpresa, invece, lo sguardo non fu minimamente turbato, anzi mi disse: "si, sarebbe una buona idea, ma non ho voglia di ...