1. Cagna


    Data: 04/12/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: scopertaeros69

    ... mano sul collo di lei, sovrappensiero in una sorta di delicata stretta. La donna si girò, gli occhi di entrambi vissero un attimo di incertezza, ed eccoli di nuovo a prendersi con una foga quasi animale; qualche minuto e immerso dentro la sua fica aveva preso a possederla con rabbia, bestialmente eccitato dai gemiti e le urla di lei soffocate nel cuscino, mentre i denti ne saggiavano la carne delle spalle, . Si persero come altre volte in quel rincorrersi di eccitazione e piacere, prepotente, insensato, le suppliche di lei di sentire, di esigere la sborra dentro, sopra di sè, mentre le amni correvano ad affondare le unghie nelle spalle, nella schiena, nei fianchi. Per una settimana non successe nulla, la vita con i suoi ritmi li aveva tenuti lontani, fino al successivo weekend, un piccolo residence accogliente fuori porta li aveva accolti in tempi diversi dettati dai rispettivi impegni di lavoro. Lui l'attendeva disteso sul letto, nudo fresco di doccia, sfacciato nel suo desiderio di prenderla appena avesse potuto, lei nient’ affatto sorpresa, si era spogliata con studiata lentezza per provocarlo, piegando accuratamente i vestiti sul divanetto...la sua agognata nudità giunse al fine. Qualcosa nello sguardo dell'uomo era cambiato, lei se ne rese conto subito, incerta e divertita si era avvicinata al letto, salendovi a carponi. Fu afferrata per i capelli per essere portata dinanzi alla sua bocca, il loro bacio divenne pasto, all'inizio lei provò a tenergli testa, ma presto ...
    ... dovette soccombere, cedere, ritrovarsi sotto...stare...sotto. Si staccò dai suoi seni schiacciati sotto il petto, l'erezione premuta contro la fica senza tentativo di entrare, gli occhi si incontrarono saettando cercando uno una variazione nello sguardo dell'altro. Questa volta la domanda fu sua: “Lo vuoi?... Vuoi essere schiava... la mia schiava?” Ancora sguardi, quelli di lei che cercano una risposta, l'unica che in quel momento potesse avere un senso, poi, come in un ridestarsi, sentì la propria voce rispondere: “Si!...ti prego Si!...Si! “. Eccitata, euforica, famelica indietreggiò con l'evidente intenzione di imboccarne il cazzo, il sesso del suo padrone, ma questi la fermò. “Devi guadagnartelo” le disse freddamente beffardo, “sei una cagna? Lo sei?” Quelle parole la percorsero come un fremito, senza neppure toccarsi venne, un fiotto nella fica inumidì le grandi labbra di alcune gocce. Scosse la testa affermativamente, incapace di parlare. “Scopati la fica da brava cagna contro il ginocchio finchè non ti dico di fermarti”, la richiesta la lasciò un attimo interdetta, il tempo necessario perchè lui la afferrasse di nuovo per i capelli e la pilotasse a cavalcioni della gamba distesa. Meccanicamente all'inizio e via via con maggior rapimento iniziò, a cavalcare il ginocchio guardandolo negli occhi, sapeva quanto piacesse a lui vederla crollare sotto il peso degli orgasmi che infilava uno dietro l'altro quando iniziava ad eccitarsi. Per questo cercò di trattenersi, di non cedere ...