Gigolò a settant'anni Cap 2
Data: 13/12/2017,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Chiodino
... adesso, ci siamo. Sono stata portata nella sua camera da letto, liberata di legami, benda e bavaglio. Spogliati. Ubbidisco, si tratta di ben poco, i due grandi fazzoletti. E' vero Lisetta è dimagrita e sta meglio senza tutto quel pelo. Non dice nulla delle tette pendule, un poco soltanto, molto poco, penso io. Ho fatto la prova matita ed è stata positiva. Posta nella piega tra il busto ed il seno è caduta immediatamente. Lui non chiede la ragione del mio lungo silenzio. La signora Lisetta mi ha detto cosa intenda per “far colazione con una schiava”: servirlo mentre lui fa colazione. Per fortuna che non ho resistito e, in anticipo sull'orario dell'appuntamento, sono entrata in un bar e mi son fatta un caffè con la brioche. Rivestiti, ordina, meravigliandomi non poco. Non è una cosa lunga. La cameriera se ne va salutando Lui, non me. Piccole cose che lentamente dovrebbero farmi sprofondare nella mia parte di schiava. Non me ne frega niente, schiava, ma andiamo, tutto un gioco. Però... Gli verso il caffè, imburro una fetta di pane tostato scuro, gli verso l'acqua, altro caffè. Ha trovato il modo di avere un'altra donna di servizio gratis. Sto attenta a non perdere un suo odine, magari solo un cenno, ma osservo la stanza, i mobili, Lui. Non provo neppure ad immaginare cosa succederà tra poco. Non so quanto mi terrà con sé. Me lo dirà di certo ed il massimo sono quattro ore. Ho con me denaro per quattro ore soltanto e mi prende l'eccitazione, l'ansia. Sto lavorando. Passo le ...
... fatture, le spese di casa insomma. Lei è mezza nuda, seduta a terra appoggiata alle mie gambe. Il fatto è che non so come comportarmi. Mi piace, voglio scoparla...e , fare tutto, godermela in tutti, ma proprio tutti i modi. Ma...botte o “sistema dolcezza”? Dentro di me so benissimo che battere una donna, esagerare almeno, mi lascia l'amaro in bocca, ed a lungo. Glicine poi mi piace molto. La voglio ma a modo mio. Magari soltanto per un po', qualche settimana, un paio di mesi, fino a stufarmene insomma, prima che diventi mielosa e rompipalle. Abbasso la mano a carezzarle il capo, la sento irrigidirsi.. Il mio sorriso tirato, la smorfia, le restano celati. La carezzo di nuovo e mi chino quel che basta a poterle carezzare il seno, neanche tanto pendule, mormoro, ma abbastanza forte da essere inteso. Non è il petto di una ventenne ma non è male, tutt'altro. Una mattinata nello studio di Walter basterebbe a rimettermela al top. Mi costerebbe un bel po'. Dolcezza o frusta? Ho sempre pensato che la via di mezzo sia impraticabile, sono sempre stato certo che o la tratti come una schiava puttana o la tratti come una principessa e ne fai la tua amante, con tutti i problemi annessi e connessi, compreso il trovartela appiccicata addosso quando non la vuoi più oppure vederla volare via senza preavviso quando la vorresti ancora. Chiudo fogli e quaderno nel cassetto e me la guardo. Di nuovo titubante la piccola, non sa a cosa abbia pensato o cosa abbia deciso. Sono stato piuttosto duro con lei ...