1. Momento di piacere


    Data: 27/08/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: Bsx_930, Fonte: Annunci69

    Dati i commenti, e i messaggi (prima volta che mi viene scritto privatamente per un mio racconto), ecco a voi un racconto pieno di descrizioni, di nomi propri di cose, persone ed animali (anche se non ci saranno), un racconto come piace al pubblico di oggi, crudo, volgare e senza una storia da poter immaginare prima o dopo, personaggi frivoli, senza spessore, messi li a raccontare non molto di loro stessi, ma molto di chi li legge, un racconto che prova ciò che è diventato il sesso oggi: un fugace momento di piacere fino a se stesso.
    
    Buona lettura
    
    Bussai alla porta e dopo qualche istante sentì un rumore dalla parte opposta.
    
    Un cigolio accompagnò la porta e dalla parte opposta vidi un bel ragazzo moro dagli occhi chiari, carnagione abbronzata, alto un metro e ottanta, no forse un metro e ottantacinque, boh, fondamentalmente a chi importa quanto sia alto uno a cui stai per aprire il culo?
    
    Era in mutande, con una canottiera gialla canarino.
    
    Entrai e mi tolsi gli occhiali da sole.
    
    “Come va?”. Chiesi.
    
    “Bene dai, te? Trovato facilmente il posto?”.
    
    “Si, posso chiederti un bicchiere d’acqua?”.
    
    Mi portò in cucina dove poggiai la giacca sulla sedia.
    
    “Quindi che fai nella vita?”. Chiese.
    
    Quanto odio le frasi fatte, le domande banali e inutili a quello che andremo fare, chiedimi piuttosto se riesco a prenderti tutto il cazzo in gola, o che ne so, se mentre ti apro il culo sentirai le mie palle sbattere contro le tua, no mi chiedi cosa faccio nella ...
    ... vita.
    
    Risposi che facevo un lavoro comune, in un luogo comune con altri comini mortali.
    
    Scoppiò a ridere mentre mi versava l’acqua nel bicchiere.
    
    Mentre lui riposava la bottiglia decisi di cominciare a togliere qualche strato di vestiti.
    
    Mi tolsi le scarpe e la maglia, rimanendo in pantaloni.
    
    Il mio addome allenato sembrò distrarre il moretto del quale disgraziatamente, o forse, volutamente non sapevo il nome.
    
    “Vai velocemente al sodo vedo”. Disse lui avvicinandosi per toccarmi il petto.
    
    “Mi piace il pelo sai? Fa molto maschio”. Disse stuzzicandomi un capezzolo.
    
    Sorrisi e bevvi il mio bicchiere d’acqua.
    
    “Quindi? Parliamo ancora dei miei peli o ti fai scopare come chiedevi in chat?”. Dissi facendogli l’occhiolino.
    
    Mi prese per la cintura dei pantaloni e mi trascinò nel corridoio per attraversarlo ed entrare nella sua camera.
    
    Una camera vuota, alle pareti giusto un quadro di un artista non conosciuto, ma abbastanza fortunato da far si che una sua opera assistesse alla gloriosa scopata che sarebbe scaturita da li a poco.
    
    Nella piccola libreria bianca che era poggiata alla parete vicino al muro solo alcuni libri universitari, nulla più, ne Shakespeare, ne Dante, ne la più sciatta E. L. James con le sue corde e i suoi frustini.
    
    Sul letto aveva posto un lenzuolo celestino chiaro, forse quello che anni prima aveva lavato inavvertitamente con della candeggina.
    
    “Sai mi piace farmi aprire bene il culo anche con i dildi mentre mi scopano, ti va di ...
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