Quarta parte - Suocera e cognata
Data: 06/12/2020,
Categorie:
Feticismo
Autore: Frank Zaz, Fonte: EroticiRacconti
... riguardava i suoi piedi e la mia passione per essi. E basta. La guardai nuovamente con aria interrogativa e le chiesi: “Qualcuno sa di noi??”. “Si, c’è chi sa di noi, ma non ti devi preoccupare, si tratta solo di curiosità”. E guardando verso il corridoio disse “. . .Puoi venire, dai, ormai glie l’ho detto . . .”. Mi voltai verso il corridoio e vidi comparire sulla porta della cucina mia cognata, sorridente. Io ero a terra, con in mano i piedi di mia suocera e le scarpe vicino a me. Non sapevo che dire ma fu lei a parlare. “Non ti vergognare . . . tutto sommato l’avevo capito che eri un appassionato dei piedi delle donne. Spesso ho notato che anche i miei attirano le tue attenzioni”. In effetti spesso mi ero ritrovato ad osservarle le estremità, e devo dire che anche i suoi piedi mi attraevano parecchio. Ma non avevo mai trovato il coraggio e l’occasione per chiederle qualcosa. Ora però era lei che stava parlando, per cui mi limitai ad ascoltare. Lei continuò. “La mia mamma mi ha raccontato cosa le fai ai piedi, e mi ha anche detto che la cosa è molto piacevole, molto rilassante. Un po’ mi vergogno a dirtelo, ma mi piacerebbe che quello che fai alla mia mamma tu lo facessi anche a me . . .”. Restai assolutamente di sasso: mia cognata voleva che le leccassi i piedi e me lo stava esplicitamente chiedendo. Mi eccitai da pazzi. Le guardai tutte e due, poi fissai il mio sguardo sul viso di mia suocera che mi disse sorridendo: “Dai, fallo un po’ a lei, mentre io faccio qualche ...
... faccenda in camera. Ritirò le gambe ed infilò i piedi dentro le scarpe. Si alzò dalla sedia e disse a mia cognata di prendere il suo posto. Mia cognata mi guardò con aria interrogativa e mi chiese “Posso?”. “Accomodati . . .” le risposi. Si avvicinò e si sedette sulla sedia. Calzava un paio di scarpe di corda con zeppa del tipo “alla schiava” con laccetti legati alla caviglia. La guardai in viso, lei mi sorrise e da questo capii che avevo l’autorizzazione a fare quello che volevo. Le slacciai i laccetti, li allentai dalle sue caviglie, e quando furono completamente slacciati e srotolati, le sfilai le scarpe di corda. I suoi piedi comparvero in tutta la loro voluttà. Il cuore mi batteva all’impazzata e non avevo il coraggio di approfittare di quelle meravigliose e delicate estremità perché in fondo non mi sembrava vero che mi trovavo dove mi trovavo. Ma era tutto vero, perché lei mi si rivolse dolcemente e mi incoraggiò dicendomi “Fai pure se vuoi, non ti riguardare . . .”. Le sorrisi di nuovo e mi avvicinai lentissimamente a quei piedini fantastici. Ero emozionatissimo. Devo dire che i piedi di mia suocera mi piacevano da pazzi, ma quelli di mia cognata erano veramente un altro pianeta. Un ultimo sguardo al suo volto rassicurante e finalmente diedi fondo al mio repertorio. Sollevai le sue gambe, come avevo fatto prima con mia suocera, e finalmente mi ritrovai davanti al viso le splendide piante dei piedi. Mi avvicinai e le baciai. Poi aprii la bocca e cominciai a carezzarle con ...