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Quarta parte - Suocera e cognata
Data: 06/12/2020, Categorie: Feticismo Autore: Frank Zaz, Fonte: EroticiRacconti
... la lingua. Era fantastico. Le piante dei piedi di mia cognata erano vellutate e delicatissime. Una meraviglia assoluta. I suoi calcagni erano dolcissimi. Le dita adorabili. Le succhiai. Succhiai gli alluci. Presi in bocca tutte le atre ditine. Feci passare la lingua negli interstizi tra un dito e l’altro. Poi ricominciai ad adorarle le piante. Carezzai le piegoline che si formavano sotto i suoi piedi con la mia lingua. Lei sorrideva e dava l’impressione di gradire. Ad un certo punto mi disse quasi gemendo: “. . . Non me l’aveva mai fatto nessuno . . . è veramente bellissimo. Ora capisco cosa prova la mia mamma: è una vera buongustaia . . . dai lecca bene, è fantastico . . .”. Mi eccitai da matti, mi stava incoraggiando a continuare e mi aveva anche chiesto esplicitamente, tra i sospiri, di leccarle bene i piedi: era una feticista al contrario. Io adoravo leccarglieli, e lei adorava farseli leccare da me. Reclinò la testa indietro e la appoggiò nella spalliera della sedia. Protese ancora di più verso di me le sue gambe: mi stava completamente ...
... concedendo i suoi piedi frementi. Leccai a più non posso. Adorai con trasporto le sue piante, i suoi calcagni, le sue dita. Fu bellissimo. Stavo quasi per avere un orgasmo spontaneo da quanto ero eccitato. Ad un certo punto però, ad interrompere l’idillio tornò mia suocera e le chiese: “Allora? Come ti sembra?”. Io ero ancora intento a leccare le piante dei piedi di mia cognata, mentre lei rispose a sua madre: “. . . Bellissimo mamma, è fantastico!!”. “Ora però mi sa tanto che dobbiamo andare, non credi?”. “E’ vero, si deve andare . . .”. Capii che la festa era finita, ma che presto ce ne sarebbero state altre . . . molte altre . . . Smisi di leccarle i piedi, recuperai le sue scarpine di corda, gliele infilai e le riallacciai le stringhe attorno alle caviglie. Quando le scarpe furono calzate, mi abbassai e le diedi un ultimo delicatissimo bacio sopra i piedini. Senza lingua, senza alcuna esagerata sensualità: un bacio dolce ai suoi angelici piedini. Ci alzammo ed andammo tutti e tre alla Misericordia. Ma una nuova porta si era aperta . . .