Scommessa nello stagno
Data: 14/12/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad, Fonte: Annunci69
... fu totalmente messo a nudo. Appariva così tenero e succulento, che il mio primo impulso fu di ricoprirlo subito di nuovo, ma non con la sua pelle. Così, me lo feci scivolare in bocca e passai la lingua attorno all’orlo sporgente. I coglioni di Jim ebbero un sobbalzo e la sacca coriacea iniziò a contrarsi, facendo drizzare i peli come tanti piccoli chiodi.
Questo, dunque, è quello che si prova ad avere in bocca l’uccello di un uomo… Era meraviglioso, meraviglioso al di là dei miei sogni più sfrenati! Le dita di Jim mi strinsero il collo, allorché feci scivolare le labbra più in giù lungo l’asta; e quando raspai con la lingua contro il minuscolo grilletto di nervi nascosto proprio sotto l’orlo della cappella, un
caldo flusso sciropposo mi colò nella gola.
“E’ davvero bello, amico! – gemette lui e le sue grosse dita si attorcigliarono ai miei capelli – Le tue labbra sono come la seta. Vai più giù…”
Cercai con uno sforzo di spingermi oltre, finché il pomello non mi chiuse la gola. Non so chi fu più sorpreso, se io o lui, quando d’ un tratto la mia gola si aprì e ci scomparvero dentro anche gli ultimi centimetri del suo nerchione.
L’addome di Jim era increspato di muscoletti e il flusso di adrenalina, che mi scorreva nelle vene, mi fece quasi svenire. Lo tenni così, in profondità, fin quando potei, poi mi accosciai sulle anche, boccheggiando per respirare.
“Ci sai fare davvero, - ghignò Jim, mentre il suo cazzo ballonzava fra di noi – hai fatto molta pratica, ...
... eh?”
Io diventai rosso e scossi la testa.
“E’ la prima volta?”, si stupì lui.
Annuii. Al che, lui si grattò la pancia con aria pensosa.
“Beh, visto che stai imparando ora qualcosa di nuovo, - disse alla fine – io conosco una cosa ancora migliore che succhiare. Ti interessa?”
“Oh, sì.”, boccheggiai.
Lui allora si girò e si mise a quattro zampe, aprendo al massimo le cosce. Potevo vedergli le palle penzolanti e il buchetto rosa che ammiccava verso di me al sole pomeridiano.
“Ficcami quel tuo cazzone nel buco del culo, amico, dai! – ansimò – Questa è una penitenza che farò molto volentieri.”
A stento riuscii a credere alle mie orecchie, ma non era certo il caso di fare storie! Lo presi per il bacino con entrambe le mani e lo tirai indietro verso di me. Il suo buco palpitò, quando ci ficcai la punta del dito.
“Bagnatelo, prima, - gemette lui, guardandomi da sopra la spalla e ammiccando verso di me – bagnatelo e poi me lo ficchi.”
Allora mi umettai il dito con la saliva, e tornai a premerlo contro il suo buchetto elastico. All’inizio non successe niente, ma poi la stretta dello sfintere si allentò e il mio dito scomparve alla vista. Era soffice e caldo all’interno e l’anello gli si contraeva oscenamente attorno alla mia nocca. Spinsi più a fondo e Jim diede dei colpetti all’indietro, facendosi affondare nel canale tutto il mio dito.
“E’ bellissimo, Garth, - sospirò – ma quel tuo pistolone sarà ancora meglio! Dai, montami sopra e cavalcami. Fottimi, ...