1. Compagna di studi


    Data: 14/12/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Calmatlantica, Fonte: Annunci69

    È una storia che avevo già pubblicato col precedente profilo, mi piace e la ripropongo. Buona lettura.
    
    Frequentavo un corso a Trieste che mi impegnava un week end al mese dal venerdì alla domenica e in quei giorni alloggiavo li. Eravamo circa una ventina: io e una collega di lavoro, qualche emiliano, il resto tutti friulani. Nel mese di maggio accade una cosa: fine pausa di mezza mattina del sabato, le sedie disposte a cerchio, io sono tra i primi a sedermi, molti sono in piedi e chiacchierano, mi guardo intorno e i miei occhi cadono senza che me ne renda conto su un decolletè di un certo interesse che sporge da un vestitino molto sobrio gonna giacca e camicetta scollata. Era Patrizia. Piccolina, poco più di un metro e sessanta, mora riccia con capelli tagliati più corti ai lati e dietro, più lunghi davanti che creavano un pò di volume. Occhi azzurri, naso un pò pronunciato nell'ovale del viso. Corpo, lo notai solo in quel momento dopo mesi, da bambolina. Pelle molto chiara per una mora. Lei aveva 34 anni, io 29. Lei si gira, gli sguardi si incrociano e io vengo sorpreso con le mani (o meglio gli occhi) nella marmellata. Prendo coscienza di ciò che annacquava la noia in quella assolata mattina di maggio.
    
    Un po' di imbarazzo, non più di tanto. Lei si avvicina alla sedie, si accomoda due o tre posti più in la rispetto a me, ha un attimo di esitazione poi si rialza e sceglie il posto accanto a me, senza dire niente. Un segnale? Un messaggio? O solo una posizione meno ...
    ... esposta al sole? Le risposte arriveranno in seguito. Il corso prevede un addestramento alle tecniche di colloquio e ci sono parecchi esercizi da fare, quasi tutti consistono nel simulare un colloquio, uno conduce, l'altro fa la parte del paziente, un altro fa l'osservatore, poi si invertono i ruoli. Di solito la scelta del terzetto avviene per contiguità di posti, così quella mattina mi trovo a fare l'esercizio con lei. Non ricordo esattamente il tema della simulazione sta di fatto che parliamo di separazioni, di lutti, lei si apre va oltre la simulazione e mi parla di un suo amore finito male molti anni prima. Fine dell'esercizio, pausa pranzo. Continuiamo a parlare, lei è molto aperta, mi dice di essere curiosa di me, che mi ha sempre visto un pò distante ma che si è sentita a suo agio con me e che vorrebbe conoscermi, magari potremmo preparare l'esame finale insieme. C'era anche la mia collega di lavoro con noi, quindi sembrava un invito diretto a tutti e due. Racconta di sé: origini emiliane ma a Trieste fin da bambina, sposata con un bimbo di un anno, marito ingegnere che lavora all'estero, lei insegnante. Sembra molto presa dalla gestione del bimbo, per le frequenti assenze del marito. Nei due giorni che mancano alla fine di quel modulo parliamo spesso, si dice molto soddisfatta di sé come donna dopo anni in cui si tormentava e sopratutto soddisfatta del suo corpo....che trova attraente. La sera del sabato sarebbe anche venuta a cena con noi ma nessuno le avrebbe tenuto il ...
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