1. Il filo di L - Il fantasma sulla panchina


    Data: 15/12/2017, Categorie: Voyeur Autore: Alba6990, Fonte: EroticiRacconti

    Il volersi vedere a tutti i costi è sintomo di un desiderio immenso. Come Giulia ha voluto raggiungere al volo l’appartamento di Nicola, per poter consumare un rapporto con lui. Quando desideri a tal punto qualcuno, ti viene voglia di vederlo immediatamente. Anche solo per poterlo osservare. Seguire. Spiare. — - MAURIZIO - — Non si trova qui per caso. Affatto. È seduto su questa panchina già da due ore. Il suo culone, con assoluta certezza, avrà già preso la forma delle piccole assi di legno. Gli studenti dell’Università percorrono tranquilli il loro tragitto: c’è chi ha finito le lezioni e va verso la macchina, chi verso la metro, chi sta andando in aula, chi è in ritardo e corre e chi sta andando a pranzo. La sta aspettando. Sta aspettando che la lezione di Storia della Moda e del Design sia finita, per poter vedere la sua ragazza dai capelli rossi scendere dalla scala mobile e dirigersi al bar o alla mensa. Sono già diversi giorni che fanno sessioni di sexting intense, dove lei è convinta di parlare con un bel ragazzo dai capelli biondi. Ma a lui non bastano solo le sue foto arrapanti, la vuole vedere di persona! Vuole menarsi l’uccello pensando a come l’ha vista di persona, la prossima volta che ce l’avrà in mano. Molto probabilmente appena torna a casa da questa “gita fuori porta”. Lui non c’entra un cazzo in questo ambiente, è come un tortino di merda in mezzo a tortini di cioccolato. Le studentesse che camminano nei suoi paraggi gli lanciano occhiate schifate. Cazzi ...
    ... loro! Doveva venire qua, non aveva tempo da perdere nel lavarsi e profumarsi. Vorrebbe tanto vedere quelle studentesse fare la stessa faccia schifata con la sua sborra tutta schizzata sul loro visino ben curato e truccato. Delle belle e potenti cazzate sulle guance, ricche di filamenti giallognoli di sperma, con il trucco colante. Scommette che queste troie hanno dei mascheroni di trucco costosissimi. Ma guardale! Tutte impettite in un atteggiamento da riccanza di sta minchia! Delle sfilate ambulanti di gioielli di Bvlgari, borsette Louis Vuitton, occhiali firmati Gucci, cappotti di Versace, Moschino sui piedi. Non gliene frega un cazzo di quei nomi o di quei quattro finocchi che perdono tempo a fare quattro disegnini di vestiti e dicono “Questa è arte!”. Ma quale arte e arte! Si fottessero loro e tutta la loro arte del cazzo! Ha imparato a distinguere un frocio di stilista dall’altro semplicemente per calarsi nel ruolo nelle sue chat con Elisa. Se lei studia quella merda, tanto vale usarla per attrarla ancora di più. Chi cazzo può dire che la sua canottiera bianca e i boxer presi al Discount non sono arte?! Certo...queste macchie gialle di sudore sotto le ascelle non fanno chissà quale effetto, neanche la barba non curata e piena di dermatite e nemmeno il sudore sul petto. Ma sono piccolezze! E invece queste quattro puttane di questa università privata del cazzo lo guardano dall’alto verso il basso! E poi...calma! Eccola lì...la sua ragazza. Con quei capelli rossi e quel ...
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