1. L'amico di mio marito parte seconda


    Data: 22/12/2020, Categorie: Tradimenti Autore: laura la..., Fonte: EroticiRacconti

    L’amico di mio marito parte seconda Dopo quella sera non incontrai più Antonio per alcuni mesi. Mio marito non sospettava di nulla. Ero combattuta tra il senso di colpa e il ricordo di quella notte. Prima delle feste di natale mio marito partì per un breve viaggio di lavoro. Doveva restare via un paio di giorni. Partì la mattina presto e io rimasi a letto. Verso le 9 andai a farmi una doccia. sentii suonare alla porta. Guardai dallo spioncino e vidi che era Antonio. Non sapevo cosa fare. Per andare a vedere chi aveva suonato mi ero infilata l’accappatoio e sotto non avevo nulla. Antonio risuonò. Decidi di aprire. Ciao- sono passato per vedere come stavi .. non mi fai entrare? Imbarazzata e senza parole lo feci entrare. Aveva con se una borsa di carta molto grande. Ero confusa, cosa voleva Antonio. E con quale sfacciataggine si presentava da me alle 9 del mattino. Di certo sapeva che mio marito era partito.. Mi offri un caffè? Mi disse. E si mise a sedere sul divano. mi sentivo nuda. Gli dissi che prima dovevo vestirmi ma lui rispose che non serviva beveva un caffè e scappava. Preparai il caffè. Avevo le gambe che tremavano. Tornai in salotto e mi chinai per servire il caffè e l’accappatoio si apri. Lui mi fissò le tettone. Mi ricomposi. – è da molto che non ci si vede… non hai detto nulla a tuo marito vero? Feci segno di no con la testa. – allora vuol dire che vuoi ancora fare la vacca per me… e si mise a ridere. Bevette il caffè e poi si alzò. Si avvicinò a me e mi aprì ...
    ... l’accappatoio infilandomi una mano tra le cosce stringendo forte. – stasera vengo a prenderti alle 22. Nella borsa troverai ciò che dovrai indossare. Fatti trovare in strada. Puntuale. Mi infilò di colpo un dito nella figa. Lo spinse in fondo. Poi lo tolse di scatto, mi diede uno schiaffo fortissimo su una tetta e se ne andò ridendo. Avevo il segno della sua mano sulla tetta. Il capezzolo sembrava scoppiarmi tanto si era gonfiato. Aprii la busta e dentro c’erano ina camicetta trasparente alla quale erano stati tolti i bottoni, una minigonna nera cortissima, un paio di autoreggenti bianche e un biglietto. Indossa solo questi indumenti, null’altro se non un cappotto e scarpe con tacco da puttana. A stasera. Per tutta la mattina rimasi a letto. Combattuta. Mi alzai per pranzo e provai ciò che mi aveva lasciato Antonio. Mi guardai allo specchio. La camicetta trasparentissima mostrava il mio seno e il fatto che non vi erano i bottoni la teneva aperta e le tette non venivano coperte. La minigonna era cortissima. Così corta che copriva solo metà del mio sedere. Le autoreggenti bianche mi davano l’aspetto du una suora porca. Misi le scarpe rosse con il tacco vertiginoso ed ecco che ero una battona! Mi cambiai e uscii per andare a mangiare qualcosa. Ero eccitatissima. Vero le 20 ancora non avevo deciso. Suonò il cellulare, era mio marito. Mi disse che sarebbe andato a dormire presto, era stanco. Mi salutò e mi diede la buonanotte. Guardai l’orologio, erano le 20 e 15. Di colpo mi prese ...
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