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Lo spettro di Alessia
Data: 27/12/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: DemoneDelsilenzio
... le guance e a macchiare il telo sotto di lei. Il pianto in breve crebbe d'intensità fino a raggiungere un ululato sordo, trattenuto dalla stoffa che ancora ingombrava la sua bocca. Alessia ora urlava il suo nome, si divincolava e straziava le corde che la tenevano ancora legata. "DOVE SEI" urlava dentro la sua testa e contro al bavaglio. "DOVE SEI FINITO!". La furia durò pochi istanti, poi l'amarezza colò nel suo corpo e la ragazza si abbandonò alla disperazione. Non riusciva a credere che tutto fosse stato un semplice scherzo della sua mente. Lo desiderava, lo rivoleva li con lei, a torturarla anche a morte. Fu a quel punto che la luce la accecò: di scatto le candele si riaccesero, le fiamme più alte di prima. Alessia urlò per la sorpresa mentre il manico della padella la impalò come uno spiedo, ancora bagnato del suo liquido lubrificante. Il suo cervello inciampò e cadde, colto alla sprovvista da quell'inatteso colpo di scena e lei perse definitivamente il controllo. Con un urlo diede sfogo al suo orgasmo che la investì, trascinandola in un turbine di fiammelle vorticanti. Sentiva l'oggetto dilaniarla e la sua schiena inarcarsi. Strabuzzò gli occhi e mentre precipitava nel baratro del piacere il suo cervello registrò un ultimo particolare, tutte le candele erano chine su di lei e vomitavano la loro cera bollente sulla sua pancia nuda. Il dolore si mischiò al piacere dell'orgasmo e il mulinello che ne scaturì la sommerse. Il respiro le si mozzò e Alessia svenne. *** Il ...
... sole la colpiva in pieno volto e lei fece per girarsi. Sentì che i suoi movimenti erano impacciati e si divincolò. Le corde che la legavano opposero una tenue resistenza, graffiandola pigramente con le loro fibre. Si accarezzò il ventre e lo sentì costellato di residui di cera ormai solidificati. Si girò dando la schiena alla finestra e, con lo sguardo perso nel vuoto, li staccò ad uno ad uno facendoli cadere per terra. La sua mano afferrò la padella e la esaminò distrattamente: il manico era incrostato del suo orgasmo ormai secco. emanava un profumo che la fece rabbrividire. Chiuse gli occhi e lo strinse a sé, ripercorrendo gli eventi di quella notte. Nella stanza era sparita ogni traccia del suo fidanzato, sempre ammesso che fosse stato lui quella notte. Le candele giacevano spente e indurite su tutti i mobili. Sotto al comodino c'erano ancora le manette e la ballgag. Nei giorni successivi Alessia si chiese costantemente se quello fosse stato un addio; alla fine giunse alla conclusione che probabilmente lui era potuto finalmente passare all'aldilà e questo la rese terribilmente triste, seppur serena. Ricominciò a mangiare e ad andare al lavoro. Non parlò a nessuno di quello che le era successo, anche se più di una volta fu tentata di rompere il silenzio con Jenny che non riusciva a capacitarsi del suo improvviso miglioramento. Iniziò a praticare dello sport e alla sera, quando tornava a casa esausta, finiva col crollare a letto esanime senza che i ricordi potessero tornare a ...