1. Lo spettro di Alessia


    Data: 27/12/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: DemoneDelsilenzio

    ... mollette da bucato, spatola da cucina. Poi avevano iniziato ad ordinare qualche cosa da internet e ogni tanto Alessia finiva ammanettata e sculacciata, chiamandolo "Padrone" e supplicandolo di essere scopata selvaggiamente. Fra di loro c'era un'intesa fuori dal comune: persino quando lui la imbavagliava, con un semplice sguardo era in grado di comunicargli quando aveva raggiunto il limite o quando lui poteva spingersi ancora un pochino oltre. E l'uomo aveva imparato a leggere il suo stato d'animo dalla sua espressione ed era capace di farle raggiungere picchi di piacere che mai nessun altro era stato in grado di farle provare. Quando Alessia si svegliò il mattino dopo Vittorio non era ancora rincasato. Accigliata prese il telefono e vide che sul display erano elencate almeno una decina di chiamate senza risposta. Il vento aveva soffiato forte e non aveva udito la vibrazione dell'apparecchio. Con le dita tremanti compose il numero della madre del suo fidanzato, che aveva cercato invano di mettersi in contatto con lei per tutta la notte. Quando la comunicazione venne stabilita sentì dall'altro capo una serie di singhiozzi attutiti. Rispose Antonio, il padre di Vittorio che con voce rotta le disse: "Ho una terribile notizia da darti: stanotte Vittorio ha avuto un incidente con la macchina". Alessia fu colpita così violentemente da quelle parole che, sotto shock, lasciò cadere l'apparecchio. Pensò si trattasse di uno scherzo, o solo di un sogno. Con mano tremante raccolse il ...
    ... telefonino e sentì Antonio che le spiegava che i soccorsi avevano tardato ad arrivare per via della pioggia e che purtroppo non c'era stato nulla da fare. Lei urlò con quanto fiato aveva in corpo e scagliò con tutta la sua forza l'apparecchio contro al muro. Si gettò sul letto tirando pugni al materasso e scalciando come un cavallo imbizzarrito. Pianse per ore avvinghiata alla coperta che fino alla notte prima aveva ospitato il corpo del suo amore e rimase in quella posizione esanime fino alla sera successiva. La notizia si era sparsa perché sentì più di una volta il campanello suonare. Lo udiva in lontananza e non si alzò per andare ad aprire. Non voleva vedere nessuno, non voleva sentire nessuno farle le condoglianze o mettersi a piangere sulla sua spalla. Solo la sera riuscì a trascinarsi in cucina e vide che davanti alla porta era seduta una persona. Sbirciò fuori e riconobbe la sua amica del cuore, Jenny. Lei rimase tutta la notte a tenerle compagnia e parlarono finché entrambe non crollarono sfinite sul tavolo. *** Le settimane passavano e Alessia non dava segni di miglioramento. Aveva ripreso a fumare, beveva fino a ubriacarsi, restava chiusa in casa per giornate intere senza aprire nemmeno le persiane. Soltanto Jenny riusciva a farle spiccicare qualche parola, chiamandola di tanto in tanto sul telefono di fortuna che era riuscita a procurarle. Fortunatamente per lei il suo capo conosceva bene sua madre e le disse che comprendeva il suo dolore e che poteva stare a casa ...
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