1. 07 - sveltina prima che parta il treno


    Data: 15/12/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: samantho91

    ... momento non poteva essere appagato, ma (involontariamente??? dubito...) lo fece bruscamente aumentare!!
    
    "MMMMMMMM WOW!!!! Fighissimooo, ti prego dammi una minuscola anteprima non posso resistere altrimenti, vuoi che rimanga a cazzo duro tutta la giornata? Non sarebbe molto chic..."
    
    "Uffffff, va bene! Ma rapido eh? Lo tiro fuori, gli dici ciao e basta...." rispose, un pò spazientito ma tutto sommato orgoglioso per quanto si sentiva desiderato da me. Il signorino ADORAVA essere desiderato. Sapeva essere una fottuta provocantissima primadonna quando voleva, pur essendo il più fiero e ruspante dei maschioni!
    
    Abbassò la zip dei pantaloni eleganti, senza manco sganciare il bottone, scostò col pollice l'elastico dei boxer (neri, eleganti pure quelli ahahaha) e fece sbucare un pò il suo bastone a riposo. Mi ci tuffai rapidissimo e riuscii a dargli giusto un bacetto che lui stava già cercando di rimetterlo a cuccia. Fui però abbastanza abile (e questo fu tutto merito mio, non è stato minimamente complice stavolta) da riuscire a prenderlo un istante in bocca prima che richiudesse tutto. Nient'altro, finimmo di vestirci e andammo agli eventi in programma per la giornata. Quel "salutino" al suo cazzo, aggiunto alle palpate che comunque ci eravamo concessi in doccia durante le nostre non lunghissime coccole, mi bastò (non che avessi alternativa). La giornata andò alla grande, io ammiravo in più occasioni il mio amore così elegante, così bravo in tutto. Quando stavamo per andare ...
    ... via, però, un maledetto imprevisto. Gli mandò un sms sua madre dicendogli categoricamente che doveva dormire a casa la notte perché suo padre avrebbe dovuto trascorrere la notte fuori e lei non voleva rimanere sola in casa tutta la notte. Mi incazzai parecchio, perchè imprevisti del genere nell'ultimo mese ne erano già capitati alcuni altri, e sapevamo bene che più che reali imprevisti erano crisi di gelosia di sua madre, isterica perché dopo mesi ancora non sapeva proprio niente sulla persona che, ai suoi occhi, le stava rubando il suo adorato figlio unico. Quel giorno per la prima volta provai vero fastidio per il fatto che Andrea non gli avesse ancora parlato di me, quando lui invece frequentava casa mia da oltre tre mesi ormai. Oltretutto era il nostro mesiversario, e ci tenevo parecchio. Andrea era molto dispiaciuto. Intenerito dal suo sincero dispiacere per questo imprevisto, accettai (meglio di niente) la soluzione che mi propose: tornare a casa mia appena finito l'evento, fare l'amore come promesso la mattina e dopo tornare a uscire per andare alla stazione e tornare a casa sua.
    
    Arrivammo da me, ci chiudemmo in camera mia e ci spogliammo velocemente, presi dalla foga e (purtroppo) anche dalla fretta. Dopo tante ore di attesa finalmente stavo scartando quel capolavoro di uomo da quel trionfo di eleganza maschile, anche se me lo immaginavo lento e sensuale, anziché fugace. Tutto sommato comunque, l'enfasi e la premura in un certo senso "concentrarono" l'eccitazione. ...