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Menatplay: la meritata ricompensa!!
Data: 28/12/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: honeybear
... stranito. “Preparati! Sta arrivando…!” gli sussurro. “Chi!?… Cosa!?…” mi chiede dubbioso. “Non fermarti!”, lo incita Paolo, e l’autista accenna a voltarsi verso il gruppo d’ascolto. Non gliene do il tempo: gli afferro la testa e la fisso su di me: “Sta’ tranquillo! Tu continua a fottermi!” gli ordino. L’uomo non si fa certo pregare e con un altro affondo mi provoca una convulsione che parte dallo sfintere e arriva dritta dritta al cervello. Mi inarco a tal punto che, dopo aver dato un morso all’uccello di Luigi, la mia testa si rovescia pericolosamente all’indietro. La sento sfiorare il mento del primo, mentre le mie unghie si piantano nella schiena del secondo. “AAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!” grido, ed il mio corpo sussulta come se fosse sul punto di squarciarsi in due. Fortunatamente Ettore non si cura minimamente della mia reazione, troppo coinvolto dal massaggio stringente che il mio sfintere pulsante sta praticando al cazzo. “Torna qui troia…” e le mani di Luigi mi strattonano violentemente per i capelli imponendo alle mie labbra di tornare a suggerlo. Mentre i nostri corpi riprendono a vibrare ...
... all’unisono, bacio sulla bocca il concierge e sussurro all’altro: “Sì, bravo, vieni dentro di me. Sborra tutto, tutto, tutto!”, e la sua mazza si ingrossa ancora per fiottare sperma nei miei intestini. “Sì, vengoooooooooooo!!!!!! oooooOOOOOOOOOOOOOOOOHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!”, geme Ettore, sempre più forte e continuando a percuotermi finché non si svuota completamente le palle. Poi, sguscia fuori da me e, riversandosi su un fianco, lascia il posto a Luigi. Il suo respiro è affannato, ma lo sguardo di appagamento lo rende un tenero orsacchiotto ai miei occhi languidi… Ma non c’è tempo da perdere! Mentre mi accarezzo il buco con una mano, con le dita raccolgo la sua sborra per spalmarla sul mio uccello e su quello nuovo che mi sta puntando. Ripeto l’operazione e, questa volta, mentre il nuovo cazzo finisce di traforarmi senza troppi complimenti, me le porto alla bocca e le succhio avidamente assaporandone l’aroma a palpebre socchiuse. “Allora: chi manca?”, chiedo godendomi i fine corsa sempre più potenti e calibrati di Ettore; e quando sollevo la testa e riapro gli occhi Giovanni e Ruggero sono in piedi davanti a me. - Continua -.