1. Prime esperienze


    Data: 07/01/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Pisolino, Fonte: EroticiRacconti

    Pippo ed il Cozzo erano dei ragazzi di qualche anno più grandi di me. Li avevo aiutati per lo studio ma li conoscevo da anni; erano di un paese vicino caserta, dove passavo regolarmente i mesi estivi. Non saprei dire se mi attraessero, non erano belli. Due tipi bassi e tarchiati, ma con un fisico scolpito e muscoloso, e molto maschili tanto da sembrare molto più grandi di quanto erano. Sapevo solo per sentito dire di rapporti tra maschi e non avevo esperienza ma, qualche volta, vedendo qualche cazzo avevo provato un fremito alla pancia. Tutti i pomeriggi, anche negli anni precedenti, nell’ora calda, andavamo in quella cantina molto spaziosa adibita a sala hobby per chiacchierare, sentire musica e giocare. Che ci fossero state delle avvisaglie sulle loro intenzioni non c’è dubbio. Spesso si erano masturbati difronte a me che arrossivo suscitando le loro risate, mi mostravano riviste con foto porno, o mi spiegavano comportamenti sessuali osceni. Ma la prima volta che mi ritrovai nudo difronte a loro, col le loro mani addosso mi spaventai. Sotto l’effetto dell’alcool, mi avevano immobilizzato e spogliato nudo. Guarda che pisellino che c’ha il romano, diceva Cozzo, vieni qui dai, che non lo diciamo a nessuno, forza e dai una manata sul culo, una tastata alle tette, mentre scappavo per la piccola cantina senza scampo. Se vuoi che ti ridiamo i vestiti ti devi mettere in ginocchio, se no ti lasciamo qui nudo. Dai, ragazzi, non scherzate, dicevo piagnucolando. Ma più piagnucolavo ...
    ... più quelli sembravano divertiti ed eccitati. Quando fui in ginocchio, il Ciorro mi si avvicinò e, con fare sicuro mi spinse in avanti, facendomi mettere a bocconi e cominciò a tastarmi il culo e a sculacciarlo con violenza e gusto. Quando però, sentii il suo dito insinuarsi dentro, mi girai di scatto e mi tolsi. Intanto Pippo, lì davanti, si godeva a scena e stava menandosi l’uccello. Quando mi misi a piangere, i due capirono che stavano esagerando. Mi diedero i vestiti e mi fecero uscire. Due giorni dopo, di mia spontanea volontà, tornai nella cantina. Non ti devi vergognare, mi diceva Pippo, vedi il tuo pisello come è piccolo? Come sei senza peli? Vedi che tette grandi che hai? Tu sei una femmina, lo devi capire. Ti piace quando ti tocco le tette vero? Sì, dissi, non potendolo nascondere, mi piace e lui continuò a stringermi i capezzoli. Anche quando ti faccio male ti piace vero? Provavo un dolore intenso, ma per nulla al mondo avrei rinunciato al suo palpeggiamento. Intanto Cozzo mi toccava le chiappe. Quando si sedettero vicino a me, mettendomi in mezzo, si abbassarono le brache e le mutande e mi venne naturale prendere i loro cazzi in mano e masturbarli. Finirono da soli la sega, sborsando sul pavimento. Per oggi basta, disse Cozzo, ma domani non devi più fare storie. ——— Quando vidi davanti al mio viso il cazzo del Cozzo, rimasi visibilmente meravigliato e lui se ne accorse. Non che non lo avessi già visto ma, solo ora mi rendevo conto che non era un uccello da bambino ...
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