Sesso col marito della mia migliore amica
Data: 07/01/2021,
Categorie:
Tradimenti
Autore: benves, Fonte: Annunci69
... fermai serrando le labbra, in attesa della sua ultima goccia. Solo allora lo lasciai andare e riuscii a guardarlo negli occhi.
Mi disse che se volevamo parlarne ancora c’era tutto il tempo che volevamo.
Ero l’ultima paziente di quella giornata; ancora una volta non parlai.
Prese di nuovo l’iniziativa, m’invitò ad alzarmi e cominciò a spogliarmi.
Io senza alcun pudore l'assecondai facilitandogli il compito.
Quando mi ebbe nuda davanti ai suoi occhi, mi spostò verso il lettino.
Appena seduta mi allargò le gambe, s’inginocchiò e iniziò a leccarmela.
Ero già bagnatissima e quella lingua mi provocava delle scosse di piacere che non sapevo più di potere provare.
Lo pregai di scoparmi.
Gli dissi che avevo bisogno del suo cazzo, lo imploravo, ma lui niente, come se non avessi parlato continuò a stare con la testa tra le mie gambe col suo modo lento e deciso.
Mi ero piacevolmente rassegnata a quella situazione quando lui improvvisamente s’alzò e m’infilò fino in fondo.
Rimasi senza fiato mentre lui si fermò a guardarmi dritto negli occhi.
Mi lasciai andare sul lettino e lui iniziò a scoparmi prima piano, poi velocissimo e poi ancora piano, come se percepisse ogni mio desiderio senza che io ne parlassi.
Arrivai di nuovo al culmine, ero sconvolta da quell’uomo tanto sicuro di sé e tanto abile.
Neanche il mio orgasmo lo fermò, continuava a scoparmi, ero di nuovo eccitatissima quando lui uscì e si allontanò.
Non potevo crederci, mi aveva ...
... lasciato nel mezzo di una scopata, ma era un pazzo?
Sentivo la rabbia montare ma quando lo vidi tornare capii che ero solo all’inizio di una serata meravigliosa.
In mano aveva un tubetto di vasellina, non ebbe bisogno di dire nulla, mi voltai e appoggiando il mio seno sul lettino allargai le gambe, lasciando a disposizione di Pino il mio culo.
Non potevo credere a me stessa, non solo stavo tradendo Francesca con suo marito ma gli stavo concedendo qualsiasi piacere si potesse immaginare.
I pensieri furono interrotti dalla sua cappella che s’era fatta strada nel mio culo, appoggiai la guancia sul lettino, chiusi gli occhi e sentii il suo cazzo entrare lentamente fino in fondo.
Giusto il tempo di capire che avrebbe potuto muoversi senza farmi del male e cominciò a scoparmi con più forza di quanto avesse fatto nella mia figa.
Pensai che dovevo piacergli molto per avere una foga simile, mi sbatteva con una forza animale che non avevo mai conosciuto in un uomo.
Fino a quel momento, nonostante le rassicurazioni di Pino, avevo trattenuto i gemiti per evitare di essere sentita.
Magari erano entrati altri pazienti o ne erano rimasti in sala aspetto, però non ce la feci più, avevo perso totalmente il controllo e cominciai a gemere liberamente, a chiedergli di spingere ancora e poi ancora, di spaccarmi il culo, cosa che fece fino a quando non me lo riempii con un urlo che aveva poco dell’umano.
Si piegò sulla mia schiena fino a quando non gli diventò abbastanza ...