1. Ripetizioni del cazzo


    Data: 07/01/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: sportivobsx

    Matteo, neo 18enne da pochi giorni, lo ho conosciuto lo scorso inverno in biblioteca. Io lì per studiare o lavorare al pc, lui per le ricerche della scuola. Ci incrociavamo spesso, quando i nostri visi erano diventati famigliari è stato lui prima ad abbozzare un sorriso quando ci si incrociava, poi a dire un timido “ciao”. Dal saluto siamo passati pian piano a qualche parola in più fino a quando si è fatta strada un po’ di confidenza e ci si trovava ad uscire all’ingresso a parlare un po’. Niente di che, lui mi raccontava dei suoi problemi a scuola, io del fatto che mi ero iscritto ad una seconda laurea cercando di conciliarla con gli impegni lavorativi.
    
    Fu così che lui mi raccontò di essere negato per matematica e che non sapeva come fare per non essere rimandato. Io, che me la cavo in quella materia, mi sono proposto di aiutarlo. Ha accettato volentieri “basta che non mi chiedi chissà che cifra”, la condizione. No niente di tutto ciò, gli risposi, aiutarlo qualche ora mi avrebbe fatto piacere e se voleva ricambiare mi avrebbe aiutato con lo spagnolo, che lui studia da anni e che io sto imparando.
    
    Ci troviamo così a passare insieme qualche ora alla settimana in biblioteca dove lo aiuto con i vari argomenti. La concentrazione però spesso viene meno perché distratti da tutti i movimenti intorno, così gli propongo, quando lo devo aiutare, di vederci da me, che ho una nicchia bella spaziosa in un rialzo in mansarda adibita esclusivamente a studio, con due scrivanie, il ...
    ... pc, un divano e una grande libreria, il tutto riscaldato dal camino sottostante.
    
    Ci vediamo da me due volte a settimana, le cose vanno bene, perché i suoi voti in matematica aumentano, si diventa quasi amici, e io capisco è interessato. Però faccio finta di niente, non posso, è ancora minorenne. Va avanti così per tutta la primavera, poi nei mesi estivi non ci vediamo (anche se ci si scrive spesso), riprendiamo con settembre ed è sempre così. Fino a metà novembre.
    
    Finalmente compie gli anni, è maggiorenne. Da mesi che penso che se dovesse provarci ci sto e quando capisco dedica particolari attenzioni invece di far finta di nulla, ricambio.
    
    E’ sabato pomeriggio, il giorno dopo il suo compleanno. Avevamo programmato di vederci per le 15. Ho il cellulare scarico sotto carica, quindi spento. Ben prima delle 15 suonano alla porta. Cavoli non aspetto nessuno, sono in casa ancora coi pantaloni del pigiama (corti) e cammino scalzo. Apro ed è lui. “oh scusami ti avevo cercato al cel ma non mi hai risposto. Disturbo? I miei passavano di qui, mi han dato uno strappo e non avevo voglia di stare fuori. Se è un problema torno dopo”. Tranquillo, nessun problema, solo mi vedi in ste condizioni ma vabbè.
    
    Andiamo nello studio, si toglie il giubbotto rosso, appoggia lo zaino e tira fuori i libri. Non sto nemmeno a cambiarmi, la felpa già la ho su, i pantaloncini pure, anche se corti e del pigiama. Ci sediamo come sempre alla scrivania, vicini. Lui invece è vestito alla perfezione: ...
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