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Da geloso a schiavetto 7
Data: 09/01/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Italy456987
Scesi dall’autobus rischiando di cadere perché mi tremavano le gambe, per fortuna non c’era nessuno dei compagni in giro né tantomeno i miei due “amici”, mi sa che ero rimasto un po’ di tempo addormentato e lui aveva prima fatto sfollare un po’ la zona e poi era venuto a farmi prendere quello spavento. Decisi di andare subito nella 202 senza passare dalla mia stanza che era tre piani più su, perché non avrei saputo che scusa inventarmi per uscire di nuovo. Per fortuna la 202 era alla fine del corridoio girando a destra in una specie di rientranza che mi permetteva di stare davanti alla porta senza che nessuno mi vedesse. Mi misi ad aspettare con il cuore ancora agitato dalla paura e intanto mi infilai le mani sotto i pantaloni per massaggiarmi le meline che ancora bruciavano dagli schiaffoni che mi aveva dato. Il contatto con le mie mani fresche fu piacevole, mi dette un po’ di sollievo; certo che era bello sentirle calde per la sculacciata e poi, perché nonostante tutto questo il mio pisellino era ancora duro? Ci doveva essere qualcosa di sbagliato in me…..anche perché sebbene il terrore mi attanagliasse, non riuscivo a non chiedermi se per caso il suo uccello fosse grande come lo erano le sue mani; questo pensiero mi incuriosiva talmente da far quasi diminuire la paura. Dei passi pesanti nel corridoio mi fecero capire che stava arrivando, il mio cuore faceva quasi più rumore dei suoi passi…. “ahh eccoti qua! Sei già pronto eh?” Disse con un tono di ...
... voce così forte che diventai ancora più rosso di quanto non lo fossi già… “fammi vedere a che punto di colore siamo qui….” E girandomi come se fossi un fuscello mi tirò di nuovo giù i pantaloni, spingendomi con la schiena in avanti, così mi trovai a esporre il mio culo al suo sguardo e la mia faccia spuntò nel corridoio col rischio che arrivasse qualcuno e mi vedesse…. “bene bene, è bello colorato…..comunque è proprio bello eh!? Ecco perché i tuoi amici fanno a gara a chi lo palpeggia di più” Io stavo tremando dalla paura e anche se mi piaceva essere così esposto, (ormai lo avevo capito) c’era il rischio che qualcuno arrivasse; tentai di rialzare la schiena ma mi tenne giù a forza… “che c’è? Hai paura che tutti capiscano cosa stai facendo? E poi cosa gli racconteresti? Con quel pisellino ritto che ti sputtana così platealmente….?” “La prego….andiamo dentro…la prego….” “Ah bene vuoi entrare dentro la mia camera? E a fare cosa?” Mentre me lo diceva mi alzo di pesò e mi girò in modo da farmi stare a quattro zampe girato verso di lui e questa volta era il sedere che spuntava fuori nel corridoio……. “noo la prego….così noo……” “Allora proponimi un bel programmino e io ti faccio entrare…..cosa vuoi fare in camera……?” “Io…..voglio…chiederle……la prego……” Non sapevo cosa dire…… “Ma parlare possiamo farlo anche qui…dimmi pure…..” “No..io volevo convincerla…….la prego…” “Convincermi a non parlare immagino……e come?” Voleva che dicessi le cose ...