1. Ogni maledetto weekend (parte quinta)


    Data: 10/01/2021, Categorie: Tradimenti Autore: Stalio, Fonte: Annunci69

    ... il problema?"
    
    "Scusami ancora, Mario, è che quando in casa c'è qualcosa che non funziona io vado in tilt."
    
    "Non ti preoccupare, gli amici ci sono apposta no? Ma Giulio dove è andato? Ti lascia sempre da sola?"
    
    "No, non sempre, è dai suoi. Spero che non tardi perché stasera dobbiamo uscire, siamo d'accordo che mi avvisa quando parte, così comincio a prepararmi."
    
    La troietta gli stava dicendo che non c'era pericolo che io arrivassi in casa da un momento all'altro.
    
    Mario apri gli sportelli del lavandino: "Elena, per favore puoi sgomberarlo?"
    
    "Scusami, non ci ho pensato."
    
    Si avvicinò, e dando le spalle all'uomo, si piegò in avanti per liberare il mobile di tutte le cianfrusaglie che c'erano dentro, ma non piegò le ginocchia, praticamente si mise a 90 gradi, mettendo in mostra il suo spettacolare didietro. Vidi che lui si toccava l'uccello. Elena ripeté l'operazione 4-5 volte, poi girandosi verso Mario: "Ecco, adesso puoi lavorare."
    
    La patta del mio amico era gonfia all'inverosimile, ma con un self-control encomiabile si distese per terra e si infilò con la testa nel mobile, per arrivare allo scarico del lavandino.
    
    "Elena, per favore, puoi aprire il rubinetto?"
    
    Lei si avvicinò ed aprì l'acqua, mentre lui si mise nella posizione giusta per guardare il panorama che Elena gli stava servendo: vista da sotto e senza mutande, uno spettacolo specialmente per chi, come lui, le sbavava dietro da anni.
    
    "Sembra che sia tutto a posto, facciamo un'ultima prova: ...
    ... chiudi il tappo e riempi il lavandino, poi, quando te lo dirò, fai scaricare tutta l'acqua."
    
    "Così non ci arrivo, scusami se ti passo sopra." Si era messa a gambe aperte sopra di lui, che da sotto le vedeva la fica, probabilmente bagnata, magari con gli umori che le colavano lungo le cosce.
    
    Mario allungò ancora la mano sull'uccello, che stava per esplodere, lo palpò, poi: "Non vedo perdite qui sotto, guarda anche tu." E si mise in piedi.
    
    Elena si inginocchiò ed infilò la testa dentro al mobile, Mario intanto decise di rompere ogni indugio e si slacciò la cintura, abbassò la lampo, aprì il bottone in alto facendo così cadere i pantaloni giù, anche le mutande fecero la stessa fine, e cominciò a menarsi il cazzo, che a me sembrò enorme. Quando Elena uscì con la testa dal mobile, si trovò l'uccello ad una ventina di cm dal viso. Non disse niente e non guardò neanche in faccia Mario. Sembrava totalmente ipnotizzata dal quel cazzo.
    
    Allungò una mano e l'agguantò, poi mentre lo segava: "Pare che una perdita ce l'hai tu."
    
    Infatti dal buchino fuoriusciva del liquido seminale che brillava alla luce.
    
    Lui: "Allora bisogna porvi rimedio." Le prese la testa e l'avvicinò a se, ed Elena tirò fuori la lingua e raccolse la goccina che usciva dal buco.
    
    "Così va meglio?"
    
    "Andrà ancora meglio dopo averti scopato."
    
    "Uhmmmm, ma abbiamo solo una mezz'oretta." Infilandosi la cappella in bocca.
    
    "Per stavolta ce la faremo bastare." Il maiale si stava già prenotando per una ...