1. "friends with benefits..."


    Data: 15/01/2021, Categorie: Etero Autore: Experimenta71, Fonte: Annunci69

    ... fece strisciando le sue unghie sulla carne, non in profondità, solo in un felino movimento di possesso. Epidermico. Sentii le sue mani sulla testa che mi accarezzavano e mi chiedevano con delicatezza di alzare lo sguardo.
    
    Lo feci. Sorrideva come avevo immaginato.
    
    Mi alzai ed iniziammo a baciarci. Prima lentamente, con le labbra che lentamente si esploravano. Poi con le lingue ed i denti, confusi, palpitanti, ebbri. Le nostre mani erano ovunque ormai. Io avevo iniziato dal collo per scendere verso il seno ed i fianchi. Ed avevo finito col palparle il culo (come del resto avevo sempre voluto fare dal primo momento in cui l'avevo vista) e lei faceva lo stesso con me. Mi fermai un attimo allontanandola di qualche centimetro dal mio viso.
    
    “Credi che...non staremo sbagliando?” le chiesi
    
    Era una domanda stupida, retorica. Non che dubitassi di quello che stavamo facendo. Ma volevo sentirglielo dire. E sentirglielo dire a suo modo. Ed il suo modo fu semplice. Mi prese una mano e la fece scorrere lungo la camicetta semiaperta, fino all' orlo della gonna. Poi ancora più giù tra il collant (ora sapevo che non erano autoreggenti e sentii quella consapevolezza gonfiarmi ancora di più il cazzo) e la carne sino alla fica. Era bagnata, completamente. Fradicia.
    
    “La senti?” mi disse sussurrandomi all'orecchio “non stiamo sbagliando, e come hai detto tu prima... se stiamo attenti nessuno si farà del male”.
    
    Esatto. Come avevo detto io prima. “Friends with ...
    ... benefits”.
    
    Ricordavo benissimo mentre la spingevo delicatamente sul letto e ne osservavo gli occhi bistrati e le labbra rosse, i denti bianchissimi che ne sporgevano, i capezzoli che si intravedevano turgidi sotto la camicetta (non avevo mancato di leccarglieli poco prima da sopra il tessuto, en passant, quasi di sfuggita) ormai quasi del tutto aperta.
    
    Mentre lei si toglieva la gonna di pelle buttandola per terra (ne intravidi il movimento ellittico e discendente nella stanza ormai semibuia) e mi diceva voltandosi “Se mi vuoi prendimi....”
    
    Mi avvicinai iniziando a togliermi i pantaloni ma mi disse di tenerli. Lei avrebbe tenuto i collant (le mutandine non le aveva).
    
    L'accontentai. L'avrei riempita ugualmente. Mi avvicinai il più lentamente possibile. Sentivo il cazzo pulsare. Sentivo il sangue fluire in tutto il corpo, dalle palle gonfie alla cappella umida (“il cazzo...mi piace il tuo cazzo” aveva sussurrato lei poco prima al mio orecchio mentre le baciavo il collo) ai polsi sino alle tempie.
    
    E sapevo che lei provava le stesse sensazioni.
    
    Aderii alla sua fica e quindi iniziai,delicatamente dapprima, a spingere. Poco alla volta, assaporando ogni centimetro della sua carne. Sino in fondo. E ritorno. E di nuovo, un po' più forte ora, un po' più intenso. E di nuovo. E ancora...
    
    La sentivo bagnarsi sempre di più, aderire, muoversi in sincronia come se i nostri corpi si conoscessero da sempre e fossero da sempre destinati a quel momento.
    
    Ed il tempo sembrò dilatarsi in una ...