1. La sua proposta indecente (capitolo 3)


    Data: 15/01/2021, Categorie: Etero Autore: tigrottina, Fonte: EroticiRacconti

    Gli eventi di quel pomeriggio continuarono a girarmi in testa anche il giorno successivo. L’atteggiamento insolitamente aggressivo di Maurice e quello sospettosamente distratto di Laurent mi avevano scossa non poco. Dovevo parlarne con qualcuno, confrontarmi, cercare di capirci qualcosa di più prima che arrivasse sabato. Per questo, il venerdì sera declinai con fastidio gli inviti a uscire da parte di Laurent e organizzai un incontro con Anne e Mathieu, anche loro una coppia storica, nonché miei amici fraterni sin dall’infanzia. Gli unici ai quali poter confidare tutto, dalle esternazioni di Laurent di qualche settimana prima, sino ad arrivare alla avance estremamente esplicite del mio istruttore di tennis. Entrambi diedero voce a un pensiero che mi tormentava da ore ma che avevo troppo timore anche solo di formulare, qualcosa che avrebbe definitivamente messo la parola “fine” ai sentimenti che provavo per Laurent e, di conseguenza, alle possibilità di recuperare la nostra storia. Si dissero convinti che Laurent avesse contattato Maurice ed architettato tutte le mosse successive, per soddisfare la sua morbosa curiosità di vedermi tra le braccia di un altro, dopo aver capito che sarebbe stato inutile tentare di convincermi a parole. Era ciò che temevo anch’io. Certamente la spiegazione più razionale e quella che lasciava meno “buchi” in tutta la faccenda. Ma dovevo scoprire se era anche la verità. Dentro mi sentivo morire. Dieci anni della mia vita sprecati con una persona ...
    ... che credevo completamente diversa, legata a me, e che, invece, era pronta a cedermi da vittima inconsapevole al primo venuto, solo per soddisfare una sua curiosità del momento. Ricacciai indietro le lacrime, decisa a sfruttare tutta quella rabbia a mio favore. Per l’ingenua e dolce Sara era il momento di diventare un cinico automa e andare a fondo alla vicenda. Risposi con un sorriso amareggiato alla domanda di Anne: «E ora, cos’hai intenzione di fare?», e con poche parole che lasciarono interdetti sia lei che il suo ragazzo: «Farli cadere in basso. Molto in basso». La sera successiva preparai tutto con cura. Un trucco leggero esaltava le linee del mio viso, rendendo più grandi i miei sempre apprezzati occhi cerulei e simulando labbra più gonfie di quanto non fossero realmente. I capelli raccolti in un morbido toupée lasciavano scoperte le spalle e la schiena, nuda grazie ad un abito nero dalla scollatura che si protraeva sin quasi all’attaccatura dei glutei, rendendo evidente anche l’assenza del reggiseno. Sul davanti, invece, l’abito era accollatissimo, terminando con una fascia atta a cingermi il collo esile. Le mie forme, appena accennate ma piacevoli, erano intuibili attraverso la stoffa, che ricopriva le mie gambe fin quasi alle caviglie, dove delle scarpette argentate con tacco 8 contribuivano non poco a slanciare la mia figura. Mi guardai allo specchio appena prima di uscire. Dio, quanto mi piacque quello che vidi! Entrai in auto col cuore in tumulto, pensando a ciò che ...
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