1. La sua proposta indecente (capitolo 3)


    Data: 15/01/2021, Categorie: Etero Autore: tigrottina, Fonte: EroticiRacconti

    ... la sua mano risalire dal mio addome verso il mio seno. A rispondere fu Laurent: «Solo da qualche giorno. Ricordi quella mattina in cui sono scomparso? Ecco, avevo contattato Maurice e…». «Lo immaginavo». Lo interruppi, senza lasciargli terminare la narrazione di una vicenda che avevo già fin troppo chiara in mente. Maurice era quasi arrivato a lambire il mio seno quando fermai la sua mano impertinente. Staccò le sue labbra e la sua lingua dal mio collo, allungandosi in avanti per capire i motivi del mio gesto. Si tranquillizzò guardando il sorriso dipinto sul mio volto angelico. Stravolto dall’eccitazione e dai fumi dell’alcool, non si rese conto del messaggio celato dietro quell’espressione. Peggio per lui. Li guardai ancora entrambi. I loro occhi erano fissi su di me, in attesa che cedessi definitivamente. Mi sentivo adorata come una dea in quel momento, li avevo in pugno. Da vittima predestinata, ora ero io ad avere il coltello dalla parte del manico. Mi staccai da Maurice, presi per mano i due ragazzi e li feci avvicinare. «Avete giocato con me», dissi, con un filo di voce, «Ora è giunto il mio momento di divertirmi, non vi pare?». Accarezzai i loro volti, scendendo con la mano lungo il loro torace, fino a lambire i loro sessi che premevano vistosamente contro la stoffa dei pantaloni. «Spogliatevi», intimai, in tono fermo ma suadente. I due non se lo fecero ripetere. Camicie e calzoni volarono via in un istante, e Maurice e Laurent rimasero in boxer e scarpe. «E ...
    ... questi?», dissi, sfiorando il loro indumento intimo e fingendo rammarico. «Siete diventati timidi all’improvviso?», aggiunsi. Poi, mi piegai sulle ginocchia e, in tono quasi amorevole, conclusi: «Non preoccupatevi, ci penso io a sciogliervi». Con gli indici, tirai verso il basso i loro boxer, facendo schizzare fuori i loro membri turgidi che puntavano decisi il mio viso a pochi centimetri da loro. Quando i boxer gli arrivarono alle caviglie, glieli sfilai completamente, lanciandoli nel mucchio degli altri vestiti. Sotto lo sguardo incredulo di Laurent, avvicinai le mie labbra al pene di Maurice. Le schiusi e sospirai. A quella distanza, il mio istruttore poté sicuramente sentire il mio respiro caldo investirgli il glande quasi completamente esposto. Le mie labbra erano ormai a pochi centimetri da quell’appendice carnosa. Maurice sembrava in trance, nell’attesa che ne prendessi possesso. Laurent, intanto, aveva impugnato il suo membro, solo appena più corto, indugiando in una lenta masturbazione. «Manca un po’ di musica», dissi, con voce roca. Mi rialzai in piedi, sotto lo sguardo quasi supplichevole dei due. «Torno subito», aggiunsi, facendo l’occhiolino. Laurent e Maurice, ormai completamente partiti, neppure si accorsero che, muovendo verso il parcheggio, avevo afferrato e portato con me l’intero mucchio di abiti depositati a terra. Quando trovai le chiavi dell’auto nella mia piccola borsa argentata, aprii lo sportello gettando tutto sul sedile del passeggero. I due ragazzi mi ...