1. Un amore di suocera - Il ritorno


    Data: 19/01/2021, Categorie: Incesti Autore: Joe Pesci, Fonte: EroticiRacconti

    ... anche intelligente, rispettosa e con modi gentili. L'aveva costretta ad una vita da militare come lui: tutto monotorno, ordinario, diritti, doveri, orari, casa, pranzo, cena, figli. Li ho conosciuti da giovani: mai successo che la portasse a ballare, raramente a cena fuori e i viaggi si contavano sulla punta della dita. Nel frattempo le mie parole e il mio respiro sul collo le provocavano la pelle d'oca. Sapevo che non avrebbe resistito a lungo. I:"Ti amo Caterina. Voglio ancora reciproca soddisfazione". E mentre profetivo questo improbabile linguaggio arcaico le mie mani passarono sui fianchi e tremavano all'idea di prenderle quei seni esplosivi che adoravo. Mentre le baciavo e leccavo il collo tastai quel ben di Dio e il cazzo ebbe una botta improvvisa che lei avvertì sicuramente sul suo culo che io stesso avevo sverginato. Con i denti le abbassai le spalline del vestitino e poi quelle del reggiseno e continuai per poi scendere con la mano fin dentro le mutandine già bagnatissime dai suoi umori. Stava godendo, ansimava ed era evidente che anche per lei l'attesa era stata snervante. S: "Antonella potrebbe rientrare". I: "Noi lasciamo sempre le chiavi attaccate per non dimenticarle e poi lei non può sapere cosa mi provochi la sua mamma super". Sorrideva, lusingata dalle mie attenzioni. S: "E cosa ti provoca?". Mentre io continuavo a sgrillettare la sua figa sempre più bagnata le infilai la mano nei miei pantaloncini con i quali avevo dormito e potette tastare un cazzo che ...
    ... mi faceva male tanto era eretto. I: "Ecco cosa mi provochi". Ma la mia voglia era incontenibile. La presi e la alzai con tutta la forza del testosterone che mi impazziva nelle vene e la misi seduta sulla cucina. Tolte le mutandine c'era davanti a me una figona bella curata, spaziosa e grondante di umori. Il clitoride sembrava un capezzolo da succhiare e fu proprio quello che feci, mentre il tintinnio della lingua la mandava in estasi e la faceva mugolare. E poi uno, due, tre, quattro dita e non sò quante volte mi inondò, evidentemente mai appagata negli ultimi anni se non da me. Ero indeciso se passare al pompino o se scopare subito ma lei mi disse chiaramente cosa preferiva. La cucina era troppo alta, il tavolino in cucina faceva al caso:la presi di peso e la portai dove la immaginavo e lei fece un "Oh" per la forza che le mostravo, cosa che la invitò a cambiare programma e a toccare quei muscoli che la facevano sentire una donna e che il marito non aveva probabilmente mai avuto. Mi spogliò e iniziò a baciarmi le labbra, il collo e il petto e con le mani mi esplorava dappertutto, facendomi impazzire di voglia. Che straordinaria femmina! Finalmente anche i boxer andarono via e iniziò un pompino magnifico. La lingua che mi bagnava il glande e il risucchio erano la fine del mondo. Nella dinamica la feci sdraiare sul tavolo e mentre lei continuava a succhiarlo io potevo tastare quelle bocce meravigliose. Fu un attimo e spruzzai con una forza inaudita il mio sperma addosso a lei. ...