Il venditore ambulante 3 -can che dorme- iv
Data: 18/12/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Soundserio
... me”- , -“Non credo di trattenermi per cena, non voglio tardare. …Per la doccia vediamo”- , -“Sai che vivo solo ora, non ci sono problemi.. posso darti una mano a sciacquarti..”- , -“Fai il bravo.. non svegliare il can che dorme”- , -“Sai che amo svegliarlo.. rammenti?”- , -“Come scordarlo.. dai a più tardi!”-. Una volta a casa sistemai la spesa e pranzai qualcosa di leggero. Trascorsi il pomeriggio disteso a letto in slip con la finestra aperta. Quella sera i tre non erano in veranda, ma non mi preoccupai, ero in defibrillazione per via dell’arrivo di Edoardo. Alle diciotto sentii suonare il citofono –“Chi è?”- , -“Il can che dorme”- rispose scherzoso –“Sali”-. Per l’occasione indossai qualcosa di elegante, anche se a casa, mi sentivo a disagio con lui sempre in cravatta, poi eravamo da tempo senza vederci e c’era sempre un po’ d’imbarazzo iniziale. –“Ei ciao, come stai?”- salutò baciandomi sulle guance –“Tutto bene e tu?”- , -“Benissimo, sempre i soliti viaggi di lavoro”-. Chiusi la porta invitandolo a entrare. Indossava un pantalone blu scuro in tono con il gilet, una cintura nera abbinata alle scarpe e una camicia bianca. Occhiale al solito posto, barba curata e capello perfetto. –“Vedo che ti sei sistemato bene”- disse scrutando il monolocale –“Si, è stato un vero affare. Vieni ti faccio fare un giro”-. Gli mostrai l’appartamento –“Cosa posso offrirti?”- dissi ritornando in cucina –“Ma niente, non preoccuparti”- , -“Ma dai come niente? Caffè?”- , -“Vada per un caffè”-. ...
... Si accomodò sul divano e dopo aver risposto a qualche messaggio telefonico tornò a me –“Quindi ora te la spassi tutto solo?”- , -“Si, cosi ho i miei spazi tranquilli”- , -“Dal profumo presumo che hai già fatto una doccia?!?”- aggiunsi -“Si, sai che non mi fido di te..”- , -“Ahaha ma dai scemo.. comunque non posso farti il tuo caffè preferito”- mentre lo versavo nelle tazzine –“Cioè?”- rispose –“Macchiato”- replicai. Sorridemmo come i vecchi i tempi –“Sei sempre il solito”- disse con un sorriso di imbarazzo –“Che fai mi sei diventato timido?”- , -“Ma no, secondo te?”- , -“Ma non lo so, magari con il tempo hai cambiato gusti”- , -“No tranquillo, sono sempre lo stesso, e tu?”- , -“Anch’io sempre lo stesso e sempre macchiato”- si alzò e mi venne in contro “E’ ancora caldo, facciamo ancora in tempo a macchiarlo se vuoi”- mi abbracciò da dietro. Appena sentii il suo contatto tanti brividi caldi percorsero il corpo. Da quanto non sentivo quella stretta e quel profumo. Mi voltai vis a vis e chiudemmo gli occhi. Lo baciai a stampo. Quando le nostre labbra si staccarono rimanemmo in silenzio a guardarci a pochi millimetri di distanza –“Vuoi macchiarlo?”- dissi a tono basso mentre le mani si erano già portate sul suo corpo. Una accarezzava la schiena sotto il gilet e l’altra palpava il suo cazzo già duro –“Si golosone”- disse poggiando i pugni sul piano cottura intrappolandomi in mezzo –“Amo esserlo”-. Tirai giù la zip e con una mano glielo tirai fuori. Era bello duro e dritto. Iniziai a ...