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Idea balzana
Data: 04/02/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano
... palmo. Ero sconvolto dalla lussuria. Lo pompavo con forza e mi sentivo in colpa, sapendo di fargli molto male, ma non demordevo. Le sue grida si trasformarono presto in gemiti. “Ti faccio male?”, chiesi togliendo la mano ma senza fermarmi. “Siii, bellooo, dammene ancora, più forte, più forteee”. Non mi sono fermato, anzi ho aumentato la velocità, come un bufalo infuriato, tenendolo per i fianchi. Lo volevo sfondare, sfondare, sfondare, e lo feci per un buon quarto d’ora tra i miei grugniti ed i suoi lamenti. Si agitava, godeva, piangeva, mi veniva incontro finché tutto il suo corpicino fu scosso dal piacere e con un “Siii, ahhh, che bellooo” schizzò più volte contro il materassino. Ed ancora non mi fermai. Non ragionavo più. Lo fottevo con ferocia. “Si, si, ancora… ohhh, che cazzo, che cazzooo” “Ti piace il cazzo in culo? Ehhh… dillo… dillo cagna”. “Si, mi piace, scopami forte, più forte, ahhh… Nooo”. Quasi con sadismo, glielo tolsi dal culo. In un attimo lo girai a gambe all’aria e glielo affondai di botto fino alle palle. “Ahhh, cazzo, mi stai sfondando. Siii, spaccami tutto”. L’ho fottuto come una femmina. Ero convinto di avere una femmina scatenata sotto di me. L’ho persino baciato mentre me lo scopavo. Lo stavo possedendo. Era mio. Ancora una volta ha goduto sulla sua pancia lanciando un flebile gemito. Le sue contrazioni anali troncarono tutte le mie resistenze e, non appena ebbe finito di venire, gli scaricai dentro una quantità enorme di ...
... sborra le cui potenti bordate gli lavarono l’intestino. Rimanemmo così avvinghiati, io piegato su di lui, dentro di lui, fino all’ultima goccia, scossi da brividi ricorrenti. Quando i nostri cuori ed il nostro respiro tornarono quasi normali scivolai fuori, ancora in semi-erezione. Dal buco martoriato colò fuori, a grumi, lo sperma biancastro che gli avevo sparato dentro. Sulla piccola sacca delle palle, lungo una coscia. Mi resi conto di averglielo distrutto. Che mi era preso? Perché non ero riuscito a tenere a freno la mia libidine. Non mi riconoscevo nell’animale che era stato capace di tanto scempio. Non era una donna, era un ragazzo! Come era stato possibile? Ero stato troppo violento. “Scusami, scusami, ti prego”. Si girò e si sedette davanti a me. Incredibile! Sorrideva. “Non ti devi scusare. E’ stato meraviglioso. Così ho sempre sognato di essere scopato. Sei il maschio che ho sempre cercato”. Mi prese il cazzo sulla lingua e lo ripulì completamente e più lo leccava e più mi tornava duro. Non mi era mai successo di eccitarmi dopo così poco tempo. La sua testolina andava su e giù mentre la lingua faceva il possibile per muoversi nel poco spazio che il mio cazzo gli lasciava in bocca. Anche per me era così. Mi resi conto che, senza saperlo, anche io stavo cercando un frocetto così, affamato di nerchia e dalla fighetta spanata. Non passò molto che lo affogai di sborra. La bevve tutta con avidità, leccandosi le labbra. Per farla breve, sono mesi che lo ...