Culo a nord-est (capitolo 2)
Data: 20/12/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Andre_u
Punto di vista di Marco Appena arrivato a casa, corro in camera ad abbassarmi i pantaloni della tuta. Ho fatto tutta la strada per arrivare a casa pregustando questo momento: ancora vestito con la maglietta e i pantaloni calati, ho solamente le mie due chiappe tonde e nude davanti allo specchio. Il jockstrap continua a coprire il cazzo, ma in questo momento non mi interessa, sono solamente concentrato sul culo e sulla sensazione che provo. Lentamente separo quelle due chiappe scure, piegato a 90 sul letto, per trovare il buchino ancora bagnato della mia stessa saliva. Ovviamente il mio dito medio scivola dentro, dolcemente, e porta la mia mente a Brandon, il mio scopamico inglese che purtroppo non posso incontrare più, perché è a Londra. Mai come adesso ho sentito la sua mancanza, quindi prendo immediatamente il telefono e scatto una bella foto del dito infilato dentro di me. "Hey mate, thinking of you", con un occhiolino. A quel punto sento degli strani rumori provenire dal giardino. Per quanto mi girino i coglioni perché voglio concedermi un momento per me stesso, decido diguardare fuori dalla finestra. Via il dito dal culo, pantaloni tirati su in fretta e furia, mi avvicino alla finestra ed eccoli lì: 3 ragazzi, probabilmente appena maggiorenni, che stanno cercando di rubare le statue del giardino. Non mi fraintendete eh, a me non me ne frega un cazzo di avere i nani da giardino in giardino. Ma la casa mi è stata affittata così e non voglio rogne col padrone di casa. E ...
... poi, come cazzo si permettono di entrarmi nel giardino? Decido di giocare di astuzia. Esco di soppiatto di casa, cammino molto lentamente nel buio, mi nascondo dietro a una siepe, poi improvvisamente lancio un agguato. Due dei ragazzi si dileguano all'istante, urlando, e non lasciano tracce, mentre il terzo lo riesco ad agguantare. Lo afferro, lo sbatto contro il cancello di forza e gli urlo "che cazzo fai???". E lo riconosco. Si chiama Mattia ed è un ragazzetto appena maggiorenne, che frequenta la mia palestra. Piccolino, alto al massimo 170 cm ma sempre ad allenarsi, con un bel corpo definito. Capelli neri e occhi di un bel verde intenso, sarebbe anche un bel ragazzo se non fosse un bulletto, un poco di buono. Non nego di aver rubato qualche occhiata al suo corpo ben definito, muscolosetto. "Lasciami andare!" lo sento frignare mentre si dimena e cerca di scappare. Ma io non ho alcuna intenzione di farlo fuggire, quindi apro la porta, sussurro "no no, tu vieni con me", e lo spingo dentro in casa. E a quel punto ci guardiamo negli occhi. "Cosa cazzo stavi cercando di fare? Pensi che sia divertente? Rubare i nani? Fanno cagare, sono d'accordo, ma poi il padrone di casa mi spacca il culo se non li ritrova, lo capisci coglione?" Gli urlo contro, tenendolo afferrato per le spalle. E lui esita, cerca di salvarsi, ma cerca ancora di fare il duro. "Non me ne frega un cazzo, hai capito?" risponde, per poi rendersi conto di non avere degli spettatori perché i suoi amichetti l'hanno ...