1. Una giornata in harley


    Data: 27/08/2017, Categorie: Etero Autore: silti, Fonte: Annunci69

    ... il clitoride e le labbra esterne e l'altra, o meglio un dito dell'altra, inserito a cercare quella deliziosa spugnetta che qualcuno ha voluto chiamare "punto G" massaggiandola ritmicamente e poi spostando.... (non vogliamo mica svelare i trucchi del mestiere per una cosa che piu' che descritta va provata... ndr.) ma decido che sarebbe voler dedicare troppa attenzione ad un' estranea e, sopratutto, nella spiaggia di Lucia.
    
    Il gioco continua e si fa duro, non solo lui ovviamente! Questa ragazza conosciuta, anzi, sconosciuta sulla spiaggia non puo' sapere che non sono abituato e tirarmi indietro e che, per innata cavalleria, non lascerei mai insoddisfatta una signora ( an easy exercise, direbbe un mio amico).
    
    Lei sembra aver letto i miei pensieri e, dopo essersi sottratta alle mie carezze intime, si e' seduta sopra di me e mi ha messo la Sua fica, bagnata, glabra, dilatata ma al contempo deliziosamente mignon sulla faccia. La mia lingua che, fino a pochi attimi prima aveva giocato con la Sua in un susseguirsi di guizzi, piccoli succhi, morsi ha iniziato a giocare fra il suo clitoride che,piano piano, aumentava in volume e consistenza e le sue labbra che si dischiudevano in un invitante sorriso.
    
    Nel frattempo, poco signorilmente, avevo liberato il mio cazzo ( si puo' dire, vero?) dall'imbarazzo dello stare prigioniero nei jeans e , per fortuna avevo constatato che il freddo era passato e che, come spesso mi accade, il passaggio ...
    ... freddo-caldo mi aveva provocato un'erezione particolarmente generosa, poi, i giochi con la sconosciuta avevano fatto il resto....(si sa noi maschietti abbiamo sempre la preoccupazione che il nostro preziosissimo pisello sia all'altezza della situazione e di dimensioni adeguate o, possibilmente ragguardevoli n.d.r.)
    
    Quando la sconosciuta si e' messa in ginocchio esponendo i suoi lombi al mio desiderio io, impudicamente, indecentemente, ho immerso le dita nel miele che scendeva perlaceo dal Suo sesso che era stato scosso da alcuni fremiti che ho interpretato come sommessi orgasmi, le ho lubrificato il "secondo canale" e ho iniziato a sodomizzarla con lenta fermezza, sentendo il mio desiderio farsi irrefrenabile e la mia cappella espandersi nel Suo fiore di carne. Le mie dita cercavano i Suoi capezzoli e il Suo clitoride sfiorandoli e pizzicandoli come un folle suonatore d'arpa e la imploravo nell'orecchio, impastato dalla mia saliva e scaldato dal mio fiato, di venire, con me, urlando tutto il nostro piacere. E cosi' fu!
    
    Una voce, ammiccante ma decisa mi ha strappato dal sonno/sogno. Alberto ma cosa combini, ti fai le seghe come i ragazzini!? Ma a cosa pensavi! Se proprio hai voglia perché' non vieni un po' qui con me?
    
    Sapevo che mi avrebbero aspettato momenti di grande soddisfazione e in cuor mio era contento di non avere profanata la spiaggia di Lucia. Mi rimaneva solo un dubbio, La schiena, chi era la proprietaria di "quella" schiena?.....
    
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