L'ascensore
Data: 10/02/2021,
Categorie:
Trans
Autore: iside59
Facevo il fattorino per un padroncino che aveva in appalto la consegna dei pacchi postali.
Ogni mattina levataccia alle 4:00 per andare in centrale (Milano) a ritirare i pacchi da consegnare,
era un lavoro sfiancante e non sapevo quanto avrei potuto continuare a farlo.
C'era un palazzo però, dove andare a fare consegne mi elettrizzava; ogni volta che ci andavo speravo di incrociare la mulatta che mi aveva sorriso una mattina nebbiosa in portineria.
Usciva alle 10:00 circa e chissà dove andava..
Ogni volta che andavo a consegnare lì mi agitavo, prima o poi l'avrei incontrata ancora e il sorriso che metteva in mostra la sua bianca dentatura in contrasto con il colore olivastro della sua pelle era per me fonte di eccitazione.
Quel giorno, contrariamente al solito, arrivai al palazzo nel tardo pomeriggio, purtroppo la mole di lavoro fu tale che non mi permise di arrivare prima; ero stanco e non vedevo l'ora di andare a casa a fare una doccia.
Ironia della sorte, mentre pigio il pulsante dell'ascensore per salire a consegnare un pacco all'ultimo piano, mi giro e chi ti vedo.... lei con il suo smagliante sorriso.
"Sali?" mi dice,
"Si!" Gli rispondo con voce piena di soddisfazione.
Questo incontro mi fece dimenticare che ero in piedi dall'alba e mi fece sperare che quel viaggio in ascensore potesse durare il più a lungo possibile.
Arriva l'ascensore.. saliamo.
"A che piano vai?" mi dice.
"All'ultimo!" Rispondo.
"Anche io !" Ribadisce ...
... lei.
Si parte.
Lei mi guarda con quel suo sorriso ammaliante.
Poi d'un tratto... aveva dei fogli che parevano documenti sotto braccio, sbadatamente scivolarono a terra mentre l'ascensore cominciava a salire.
Mi inginocchiai subito da buon cavaliere a raccoglierli ...alzai lo sguardo e rimasi impietrito.
Dallo spolverino che indossava spuntava un cazzo penzolante che a riposo doveva essere non meno di 20 cm; ballonzolava davanti ai miei occhi, liscio, lungo, sembrava di gomma.
Rimasi sorpreso, spiazzato, non sapevo che fare.
Mi disse "te piasce?"
Non sapevo che dire.
Mi poggiò la mano sulla nuca e mi spinse la testa verso il suo membro.
Lo avevo a pochi centimetri dalla bocca, lo annusai, poi con la punta della lingua detti due tocchi non sapendo cosa fare.
Non puzzava, anzi sembrava avere un buon aroma.
Chiusi gli occhi, spalancai la bocca e lo accolsi tra le mie labbra come una prostituta incallita.
Lei si mosse avanti e indietro nel gesto di chiavarmi la bocca.
Cominciai a succhiare e a leccare come un forsennato e il cazzo mi tirava tra le gambe.
Arrivammo a destinazione e le porte si aprirono, ma lei mi tenne ferma la testa e continuava a scoparmi la bocca.
Le porte non si richiusero, ma non potevo vedere perché.
Ormai non capivo più nulla e continuavo a pompare come una vecchia troia.
Ad un certo punto sentì qualcuno palparmi le chiappe da sopra i pantaloni, girai la testa e vidi un signore distinto, sui sessant'anni o poco ...