1. Quel ragazzino indifeso...


    Data: 12/02/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Giuto1

    Avevo iniziato a notare quel ragazzino un mese prima, quando avevo iniziato ad andare in università con la metropolitana. Saliva una fermata dopo la mia e scendeva con me.
    
    Sembrava sempre un pulcino indifeso e spaesato, mi inteneriva vederlo così. Un senso paterno mi prendeva ogni volta, ma dopo poco andò anche oltre. Alla fine, era un ragazzino parecchio carino.
    
    Alto sul metro e cinquanta, capelli biondo scuro, intriganti occhi grigi e magro il giusto, senza cadere nell'anoressia.
    
    Andavano ancora di moda le riviste che recensiscono, o meglio io volevo che così fosse. Mi dava piacere leggere le recensioni di giochi che da lì a poco avrei provato anche io, sapere cosa ne pensasse il recensore e avere un altro punto di vista. Un buon modo per non annoiarmi e non perdere l'abitudine di leggere.
    
    Me ne stavo lì a leggere, dopo aver scambiato un paio di occhiate col ragazzino, abbinate ad un paio di sorrisi, quando la persona a me vicina si alzò, per scendere alla fermata.
    
    Lui, che stava poco distante, si affrettò a prendere il prezioso posto, per evitare di farsi un lungo tragitto in piedi.
    
    - Ti piacciono i videogiochi?
    
    - Eh sì...
    
    Aveva voglia di parlare, voleva che qualcuno interagisse con lui.
    
    - Tu? PC o consolle?
    
    - PC, uso prevalentemente quello di mio fratello. Che giochi hai?
    
    E così che per qualche minuto parlammo un po', solo di videogiochi. Fino a che le nostre strade non dovettero andare in due direzioni diverse, per raggiungere le ...
    ... varie mete.
    
    Il giorno dopo ero sempre lì, a quello che oramai era il mio posto. Fermata successiva, sale. Vedo che sposta lo sguardo, nella speranza di trovarmi.
    
    Appena mi vede, un mal celato sorriso compare sulla sua bocca.
    
    - Ehi, ciao!
    
    - C c ciao
    
    Era sorpreso del fatto che fossi contento di rivederlo.
    
    Quel giorno fu diverso, parlammo di noi. Simone, quattordici anni da lì a poco quindici, aveva una gran voglia di parlare, ma poche persone che lo ascoltassero. Aveva sempre vissuto in una zona poco abitata, poco abituato ad interagire con altre persone, soprattutto coi suoi coetanei. Da un paio di mesi aveva iniziato le superiori, ma non conoscendo nessuno ed essendo estremamente timido, non riusciva a fare amicizia.
    
    Vide in me un amico, qualcuno con cui condividere le sue esperienze.
    
    I giorni passavano e legavamo sempre di più. Un giorno, se ne uscì con una frase che mi fece piacere: "sarebbe bello se ci incontrassimo non solo qui".
    
    Sì, lo sarebbe stato. Perché mi piaceva, però non solo per parlarci.
    
    A quel tempo mi frequentavo con una ragazza, che in quei giorni mi diede il ben servito perché "non pensi mai a me". Aveva ragione, era un passatempo. Non ci rimasi male più di tanto, la storia non era destinata ad avere un futuro, quindi che sarebbe finita era cosa scontata. E infatti.
    
    Questa rottura mi diede modo di pensare di più a Simone. Avrei voluto passarci più tempo, ma non sapevo né come né dove.
    
    - Come va oggi?
    
    - Bene, dopo vado a ...
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