1. Lui, prima e dopo


    Data: 22/02/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: rick090592

    “Ma che cazzo stai facendo?”
    
    Udire la voce di Gianluca dietro di me mi fece uscire improvvisamente dallo stato di ipnosi nel quale ero caduto e mi diede un brivido alla schiena… ero stato colto con la mano nel sacco.
    
    “Stai annusando i miei calzini?”
    
    La voce di Gianluca si fece più severa.
    
    “Scusa, ma…”, balbettai, “Io non…”
    
    “Tu non cosa, idiota? Stavi annusando i miei calzini, ti rendi conto?”
    
    Notai che ora stringeva i pugni, si avvicinò a passo lento. Io lo guardavo negli occhi, senza fiato, intimidito come un bambino che aspettava di essere punito. Gianluca si piazzò davanti a me, io ero inginocchiato e la mia testa stava all’altezza del suo pacco. Aveva le mani sui fianchi e mi scrutava, visibilmente indignato, dall’alto.
    
    “Non hai niente da dire a tua discolpa, bastardo?”
    
    “Io… non essere arrabbiato, per favore, non intendevo…”
    
    E lì mi colse di sorpresa con un sonoro ceffone.
    
    “Ti ho chiesto: non hai niente da dire a tua discolpa, bastardo?”
    
    Dopo lo schiaffo ero caduto in avanti sulle mani, quasi con il naso sui suoi piedi in infradito. Il suo richiamo alla realtà mi aveva stordito, avevo male alla guancia, ma mi accorsi di avere il cazzo duro… Mi sentivo strano dentro, confuso ed eccitato allo stesso tempo.
    
    “Scusami, Gianluca, sono… sono…”
    
    “Tu sei un frocio di merda, lo sapevo io!”, sbottò lui, “Avevano ragione gli altri, mi avevano avvertito quando abbiamo preso sto cazzo di appartamento insieme!”
    
    Non sapevo cosa dire, abbassai lo ...
    ... sguardo. E abbassandolo vidi di nuovo i suoi magnifici piedi. Gli stessi che ogni volta, in quelle infradito, mi facevano pulsare il cazzo. Sospirai e aspettai di sentire cosa ancòra aveva da dirmi.
    
    “In fondo sono cretino io, quante volte mi è sembrato che te ne rimanessi lì incantato come uno stoccafisso quando mi vedevi in pantaloncini e ciabatte. E ora addirittura ti trovo in camera mia ad annusare i miei calzini!”
    
    La sua voce era incazzatissima, ma come sempre rimaneva calmo. Conoscevo Gianluca da anni ormai, e mai l’avevo visto perdere il suo sangue freddo. Eppure, dentro di me, sempre confuso ed eccitato, provavo un desiderio non del tutto nuovo ma che ancòra mi stupiva, quello di essere una sorta di valvola di sfogo per un maschio, e questo strano desiderio non l’avevo mai provato nei confronti di Gianluca.
    
    Gianluca per me era da sempre l’ideale dell’«amico» etero, nel senso che, da gay, ero ormai convinto e rassegnato da lungo tempo sul fatto che uno etero e maschio a cento per cento non potesse avere veri e propri amici gay, io avevo sempre creduto nella supremazia dei «veri» maschi, per cui Gianluca era stato, sin dalle superiori, un caro compagno di scuola e una guida per me, lui e alcuni nostri amici erano i maschi intorno a me e io mi ero sempre sentito a metà strada fra loro e le nostre amiche femmine. Non avevo mai provato il desiderio di essere una ragazza, però già da piccolo mi aveva sempre dato molta più soddisfazione trascorrere del tempo con i ...
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