Amore clandestino
Data: 24/02/2021,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Autore: The Last Perseus
... la vetrina del negozio, infischiandosene delle conseguenze. Peccato solo che, così vestita, quell�adorabile culetto tondo restasse celato alla vista. A metà schiena la lunga treccia bionda. Si stupì di vederla acconciata in quel modo. L�ultima volta si era divertito a tirarla nei loro momenti più intimi e intensi. Tirarla tanto che lei poi si era lamentata e l�aveva prese a pugni, facendolo ridere. Le spalle erano scoperte, la destra reggeva una borsetta rossa.Era bella. Innegabilmente bella.E lui ne era inequivocabilmente innamorato.�Quel ciondolo si intona con i tuoi occhi.�L�aveva raggiunta alle spalle e, per quanto sapesse che fosse rischioso, le aveva posato una mano sui lombi. Aveva avuto bisogno di toccarla, di sentirla vera, di esser certo che non fosse solo un�illusione.�Tu dici?��Non ne ho alcun dubbio.�Nessuno dei due girò il capo, parlandosi guardando il vetro.Era sempre così, come se avessero paura di vedersi, di rendersi conto della presenza dell�altro. E, allo stesso tempo, procrastinassero quel momento per goderne la trepidante attesa.Ci fu un lungo istante di silenzio. Non un vuoto silenzio di imbarazzo, ma uno pieno di significato e sentimento. Era bello semplicemente essere l�uno accanto all�altra, come se tutto il resto del mondo fosse svanito, per magia.Il semplice esser vicini appagava il loro spirito inquieto.Enrico salì in auto un attimo prima di lei e l�osservò in silenzio mentre saliva nell�abitacolo. Con quel suo modo di muoversi così semplice, ...
... misurato eppur così sensuale, la ragazza appoggiò la piccola borsa sul cruscotto, accavallò le gambe mostrando le cosce tornite e, infine, si lisciò la gonna. Non poté fare a meno di pensare al momento in cui sarebbe stato lui a passare le mani su quella pelle liscia e sensuale e sentì un brivido scendergli nel basso ventre.�Elisa?�Lei girò il capo e gli rivolse un sorriso morbido.�Le gambe.��Speravo te ne fossi dimenticato.�Lo sguardo di lui fu eloquente e lei, in silenzio, scavallò le ginocchia, tenendole a un pugno l�una dall�altra e, per Enrico, quel piccolo gesto, fu fonte di un sottile piacere. Avrebbe voluto accarezzarla, toccarla, farla sua lì, in quel momento, poco importa se si trovavano nel parcheggio di un centro commerciale e sarebbe stati scoperti dalla vigilanza o dai passanti. Quello che contava era lei, più di ogni altra cosa. E lei era di un altro.�è imbarazzante, sai?�La voce della ragazza risuonò nell�abitacolo senza che lei distogliesse lo sguardo dalle luci della città che scorrevano davanti ai suoi occhi.�Non lo sapevo, lo speravo.�Tornò il silenzio.L�auto sfrecciò tra le strade del centro senza curarsi del codice della strada, imboccò lo svincolo per la tangenziale e, senza accennare a rallentare, si immise nella strada ad alta velocità. Fu in quel momento che Elisa posò la sua mano su quella di lui, sulla leva del cambio. Un contatto leggero e delicato, ma non certo scevro di significato. Dal canto suo Enrico accennò un sorriso e mosse il pollice ...