I giardinetti 4 - Racconti Erotici

I giardinetti 4

... sapore; fu naturale anche per lui, come lo era stato per me, succhiare la mia lingua: mi sentivo aspirare. A differenza della lingua ruvida e tabaccosa del signore, quella di Marco era setosa, dolce, aveva il sapore della mia sborra. Era sereno ora Marco, mi abbracciava fortemente mentre lo facevo rialzare. Marco ora era seduto sul letto, ed io come facevo col signore ero inginocchiato tra le sue cosce. Leccavo non solo il suo cazzo, ma tutto l’inguine; volevo dargli il massimo. Avrei fatto durare quei momenti un’eternità, ma dai suoi movimenti compresi che era prossimo a sborrare. Marco si lasciò andare di schiena sul letto, mentre io lo ingoiavo tutto, titillavo la lingua sulla cappella senza muovere la testa, Marco ansimava, le mie dita afferrarono i suoi capezzoli, li pizzicavo, e contemporaneamente un fiume di sborra calda si scaricava nella mia bocca. Ingoiai tutto, era dolcissima la sborra di Marco. Mi distesi accanto a lui, e questa volta fu lui a cercare le mie labbra, le nostre salive si mescolarono, mi sentì tutt’uno con lui, e mentre carezzavo i suoi riccioli, per la prima volta nella mia vita dissi: “GRAZIE AMORE MIO, TI AMO”.

Era tardi i suoi sarebbero tornati a momenti, ci rivestimmo, ci baciammo nuovamente e corsi via.

Domani entrambi senza compiti fatti.

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