1. Recovery mode 4


    Data: 25/02/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Maks

    Giunti in campagna ci sorprese un sole ancor più fermo e deciso di quello lasciato in città. Le ragazze ossigenarono le fredde stanze della casa in pietra e subito presero ad allestire il giardino per il pranzo, io mi concentrai ansioso sulla mia piscina. La pulii faticosamente, a fondo, sudando fiero, a petto nudo, illuso che le donne apprezzassero il mio fisico asciutto e nervoso. Un lavoraccio per passarci appena una giornata, ma la piscina era stato un mio capriccio, ancora con le rate in corso, dovevo godermela. Indirizzata l'acqua gelida e trasparente dalla fonte prospiciente la casa in un tubo atto a riempire la vasca, mi inoltrai nel castagneto per raccogliere legna per il barbecue. Ce n'era in abbondanza, non occorreva camminare oltre, ma un attimo di solitudine bastò per piombare in un'indefinita sensazione di inquietudine e perdere il conto dei miei passi. Mi fermai d'istinto in una zona d'ombra, propiziata da due querce secolari, tentando di far luce su quel mio stato d'animo: Monica, il nostro bacio dopo dieci anni, non mi sembrava vero, come un ricordo onirico offuscato e respinto da un inconscio che non accettava l'immortalità di quel sentimento. Decisi di tornare indietro, senza legna, come un folle che dimentica l'indispensabile per inseguire un sogno, ansioso di scriverle un asciutto "Tutto bene?". Alcuni interminabili minuti ed eccomi di nuovo nel campo sonoro delle risate fuori controllo di Marta e Sara. A giudicare dal feeling di quel mattino, non vi ...
    ... era dubbio che tra loro c'era un'affinità speciale. Ancora un minuto e mi trovai davanti le due dame in bikini, intente a gustarsi il primo prosecco, bellissime e curate in quel giardino di rovi abbandonato, come due angeli ribelli sfrattate dal paradiso terrestre. Quel contrasto cancellò ogni mio altro proposito, in fondo loro erano lì per me, Monica no, Monica non c'era mai stata. L'acqua nella vasca era ancora poca, ma sufficiente per affogarci l'idea di quella stronza e rinfrescarsi col primo bicchiere del mattino, il più efficace. - Avete intenzione di non cagarmi tutto il giorno, ochette? Entrate?! Tappai col pollice il tubo dell'acqua, quel tanto che bastava per spruzzare in loro direzione una pioggerellina rarefatta e gelida - Ah! pensi che abbiamo paura di un po' d'acqua? - bicchiere in mano, si fiondarono verso di me, seduto sui gradini della vasca: Marta, bagnata e dispettosa, si adagiò sulle mie gambe in un abbraccio glaciale, coi riccioli scuriti e appesantiti dall'acqua, Sara al nostro fianco ma su un gradino superiore, così e da stare alla stessa altezza di Marta con le gambe accavallate alle sue - e il mio prosecco? Sara fece un sorso e mi pose il suo bicchiere per lasciarmi brindare con Marta, poi si diresse in casa per far ritorno con l'intera bottiglia, spargendo sul bordo vasca gli antipasti preparati per l'occasione. Ad ogni gesto Sara si rivelava una fantastica compagna di viaggio! L'adoravo, sapeva sempre cosa fare al momento giusto. Finito il primo ...
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